sabato 22 aprile 2023

Recensione "THE MIDNIGHT CLUB" di Christopher Pike - Mondadori


Titolo: The Midnight Club
[Titolo originale: The Midnight Club]
Autore: Christopher Pike
Editore: Mondadori
Data di uscita: 1994, ristampa del 2022
Genere: horror | YA
Pagine: 228
Volume: autoconclusivo


The Midnight Club di Christopher Pike, pubblicato recentemente in Italia da Mondadori, è uscito per la prima volta nel 1994 e inedito in Italia, ha ispirato l'omonima serie Netflix.

- La mia Recensione -

Il Rotterham Home non assomiglia per niente ad un ospedale o ad una casa di cura né dentro né fuori: situato su un apro tratto di scogliera nello stato di Washington al confine col Canada, fino a dieci anni prima era stata la villa al mare di qualche magnate del petrolio.
Grande, lussuosa e spaziosa, ora è diventata il luogo dove vengono ricoverati ragazzi adolescenti con malattie incurabili... e nessuno fa mai le valigie per andarsene.

Il Rotterham era un posto in cui andare a morire con dignità, circondati da tutti i comfort possibili. Non era un ospedale, dove si entra con la speranza di guarire. Il dottore era stato molto chiaro a tal proposito quando l'aveva accolta all'interno della struttura.

I ragazzi "ospiti" che ci arrivano, non riescono nemmeno a chiamarla casa: è soltanto il luogo dove passano le ultime settimane della loro vita.

Come Ilonka Pawluk (17 anni) e Anya Zimmerman (18 anni) compagne di stanza anche se non potrebbero essere più diverse. E come Kevin (18 anni) ex atleta, Spencer Haywood (19 anni e apparentemente il più sano di tutti), e Sandra Cross (18 anni) l'unica a non aver perso peso nonostante la malattia.

Questo strano quintetto si annoia parecchio durante la monotonia delle giornate, per questo decide di vivacizzare l'attesa ideando una sorta di gruppo con un rito speciale: ogni notte a mezzanotte si riuniscono nello studio del dottor White davanti al camino acceso, si raccontano storie dell'orrore, di vita vissuta e immaginata, che fanno venire i brividi e le lacrime agli occhi.
Chiamano il gruppo "The Midnight Club".

Finché una sera decidono di fare un patto inquietante: il primo a morire tra loro si impegnerà a dare ai suoi amici un segnale, per dimostrare che l'anima può continuare a esistere oltre la vita.
E se già così la cosa potrebbe apparire inquietante, a maggior ragione se i partecipanti sono comunque malati incurabili con poche aspettative di vita...

Al Midnight Club non resta quindi che aspettare che la morte venga a bussare alla sua porta...

Chi sarà il primo a lasciare il gruppo?


Questo libro l'ho scelto memore del mio amore letterario per i gialli di Christopher Pike che leggevo quando ero nel periodo elementari-medie... e ricordo ancora, a distanza di tanti anni, quanto mi piacessero i suoi libri.
Ma c'è un ma.
Questo libro non è un giallo... bensì un finto horror per ragazzi.
Tutto bene, direte voi... ehm, non proprio.
Io non ho mai potuto soffrire gli horror. 😅 Ãˆ proprio un genere letterario che non digerisco perché lo trovo noioso e senza senso. Non mi fa paura, piuttosto trovo che le trame degli horror (secondo mio modestissssssssio parere) siano sempre per la maggior parte del tempo pressoché prive di senso e piene di personaggi poco svegli che riescono puntualmente a farsi fregare e a fare una brutta fine.
Mio umilissimo e modestissimo parere (ma non giudico gli amanti degli horror, il mondo è bello perché è vario!😉).

Non posso spoilerare cosa succede in The Midnight Club, però la mia delusione leggendo i capitoli è stata palese fin da quando mi sono davvero resa conto della reale tipologia della trama (mea culpa, potevo scoprirlo prima di iniziare a leggerlo? forse... 🙈).
Inoltre, per quanto poi io abbia voluto proseguirne la lettura fino alla fine perché curiosa per natura, purtroppo la mia attenzione è decisamente diminuita.
Il potenziale c'era, per l'originalità della storia... tuttavia la realizzazione dell'intero libro secondo me non è uscita al meglio.

In particolar modo, graficamente parlando, non ho capito le motivazioni della disuguaglianza tra i capitoli della trama e quelli composti dalle sottotrame dei racconti dei cinque protagonisti (un rapporto di una quindicina di pagine nei capitoli normali contro una quarantina di pagine in quelli coi racconti inventati di sana pianta dai protagonisti via via che la loro narrazione prosegue).

Ecco, questo probabilmente è stato l'aspetto che mi ha maggiormente annoiata e ha appesantito la lettura: la narrazione di Christopher Pike è interessante. Tuttavia in questo libro i lunghi capitoli contenenti i racconti dei cinque adolescenti che parlano in prima persona presentano frasi raffazzonate e leggermente sconclusionate, i loro racconti spesso non hanno né capo né coda, e le frasi perdono decisamente il pathos del resto della storia.
Insomma, se la trama del libro in sé ha del potenziale e può essere intrigante (sempre trattandosi di  un prototipo di horror young adult), ahimè i capitoli dei racconti del club hanno ridotto il mio entusiasmo nella lettura... che diversamente sarebbe potuta essere più scorrevole ed avvincente.

No, se ve lo state chiedendo NON ho visto la serie Netflix che hanno tratto da questo libro, perché io sono dell'idea che sia sempre meglio leggere prima i libri e poi i film/telefilm tratti da questi. Pertanto non faccio un paragone tra i due.

E per ora, dopo tale lettura, non penso che ne affronterò la visione, anche se paradossalmente potrebbe essere migliore la serie rispetto al libro, chissà...
Vi farò sapere più avanti, in caso...




Christopher Pike è nato a New York nel 1954. Dopo essersi mantenuto facendo diversi lavori, inizia la sua carriera da scrittore con alcuni romanzi di fantascienza; tuttavia, sarà la letteratura per ragazzi a decretare il suo successo e a renderlo un autore bestseller. Per Mondadori ha pubblicato anche Ricordati di me.
The Midnight Club, uscito per la prima volta nel 1994 e inedito in Italia, ha ispirato l'omonima serie Netflix.

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