Titolo: Dimmi che non vuoi morire
Autrice: Stefania Crepaldi
Editore: Salani Editore
Data di uscita: 1 Aprile 2025
Genere: giallo | mistery | romance
Pagine: 297
Volume della serie: 3°
Dimmi che non vuoi morire di Stefania Crepaldi, pubblicato da Salani Editore, è il secondo libro dell'autrice pubblicato con questa casa editrice... ma al contempo è il terzo libro della serie di Fortunata Tiozzo Pizzegamorti, tanatoesteta venticinquenne.
- La mia Recensione -
Trovate la mia recensione del 2° libro della serie QUI
Fortunata Tiozzo Pizzegamorti (25 anni), abita a Chioggia (la zona lagunare vicino a Venezia) e da sempre il lavoro della sua famiglia le ha condizionato la vita.
Orfana di mamma, cresciuta dalla nonna paterna (dalla quale ha preso il nome e che le vuole un mondo di bene) e dal papà Emilio (un uomo sempre elegantissimo e pieno di entusiasmo per il proprio lavoro… tutto l’opposto della figlia), Fortunata abita sopra l’agenzia di pompe funebri – mestiere della sua famiglia da ben sette generazioni! Fortunata dovrebbe essere l’ottava generazione, ma… come potrete ben immaginare, non è propriamente il sogno di una fanciulla!
E come se già non bastasse abitare in un luogo che respira in continuazione la morte, Fortunata già da una decina d’anni lavora come tanatoesteta, ovvero principalmente cancella i segni della morte dal volto dei defunti, occupandosi di trucco e parrucco delle salme che arrivano nell’agenzia di famiglia… ma non solo! Nel corso degli anni, i suoi compiti si sono estesi anche alla cura e conservazione dei corpi nei giorni che precedono il funerale, un lavoro di precisione e responsabilità, tutt’altro che semplice.
Ovviamente questo lavoro non se l’è scelto, le è stato imposto dalla sua famiglia… e sebbene lei adori il papà e la nonna, avrebbe tutt’altre aspettative per il proprio futuro! Infatti desidera diventare una pasticcera! Ed è anche molto brava in quello che cucina, perché ci riversa il cuore, esattamente come le ha insegnato Mario, il suo amico pasticcere.
In questo 3° volume, la vita di Fortunata torna nuovamente a sconvolgersi: il colonnello della Guardia di Finanza Dante Braghin, migliore amico di Emilio Tiozzo Pizzegamorti e padrino della ragazza, ha nuovamente un compito importantissimo e segretissimo da affidarle, e questa volta è ancora più rischioso e difficile del precedente!
Infatti, dopo che viene rinvenuto il corpo di una ragazza bruciato in un capannone ittico, Dante ordina a Fortunata di prendere il posto della ragazza per agire sotto copertura nelle indagini contro il notaio Alvise Gritti!
Il compito di Fortunata è quello di venire assunta come chef tuttofare nella villa lussuosa di Gritti, che sta per sposarsi con la pretenziosa Anastasia, che ha una figlia sedicenne con lei, Matilde.
Certo Fortunata dovrà tenere sempre gli occhi aperti e lavorare a ritmi serratissimi, ma il fatto di lasciare per un po’ i panni di tanatoesteta e di indossare quelli di chef è una proposta talmente allettante da convincerla a fare davvero di tutto pur di riuscire in questa impresa!! Anche perché oltre a casa dei Gritti, avrà l’opportunità di lavorare nella cucina del Ristorante Cruella della chef stellata Luisa Bellan!!
Tuttavia, non deve mai dimenticarsi che è in missione, e contemporaneamente tenere informati anche coloro che agiscono in incognito su altri fronti: Andrea Boscolo Brustolon (che lavora in incognito nella gioielleria Chiodoro, incontrata nel libro precedente), e soprattutto Vito Sabelli, agente della guardia di finanza che lavora sotto copertura da talmente tanti anni da essere diventato una specie di fantasma: è ovunque e da nessuna parte…
E questo continuo comparire e sparire di Vito è per Fortunata un’agonia, soprattutto perché in passato si sono frequentati, prima che lei scoprisse che lui è un agente in incognito e che le spezzasse il cuore…
L’indagine assume una doppia importanza per Fortunata, perché oltre a mirare a sgominare i traffici illeciti in cui il Gritti è impelagato fino al collo, deve assolutamente agire il prima possibile per salvare la sua famiglia, che è stata incastrata con un prestito inconsapevole…
Insomma, tanta carne al fuoco, per questo terzo libro della serie di Fortunata la tanatoesteta!
La storia in sé avrebbe molto potenziale, perché ci sono tante variabili, molti spunti e piani d’azione su cui la storia ha la possibilità di svilupparsi e rendersi accattivante agli occhi del lettore… eppure, a mio modestissimo avviso, la lettura di questo libro è stata per me più difficoltosa del libro precedente “Morire ti fa bella”.
Ho apprezzato molto l’intraprendenza della protagonista e le innumerevoli indagini che l’autrice ha voluto svolgere nella trama, tuttavia due punti hanno principalmente appesantito la lettura ai miei occhi:
- il tempo presente nella narrazione dal P.O.V. della protagonista (che sì ci può stare , ma se continuamente alternato a flashback e ritorni al presente la storia salta un po’ di palo in frasca),
- ma soprattutto la presenza quasi soffocante di innumerevoli descrizioni, date e dettagli che per la storia in sé non servono. Ci sta che Fortunata in questo libro cucini tantissimo, e che quindi venga nominato il cibo, ma le descrizioni innumerevoli e dettagliate di ogni singolo passaggio che fa diventano un po’ ridondanti, per non parlare dell’inserimento di alcuni dettagli e flashback che risultano assolutamente inutili al fine della storia, e che hanno affaticato la mia lettura.
So benissimo che la cosa sia assolutamente soggettiva, appunto per questo dico che secondo il mio modestissimo parere uno sfoltimento di queste parti a favore invece di una narrazione più incalzante e articolata delle azioni in sé (oltre a dare più spessore ai personaggi), avrebbero senz’altro giovato.
Sicuramente risulta ben evidente quanto la giovane protagonista sia in balia di innumerevoli dubbi, speranze, paure e insicurezze, e che non sappia ancora che direzione dare alla propria vita…
Le mie aspettative dopo la lettura del libro precedente (letto un paio di anni fa) erano alte… e ahimè forse è anche tale paragone tra i volumi che mi ha un po’ delusa. Anche perché avrebbe avuto moto di sviluppare molto di più la storia… ripeto, il potenziale c’era!
Senza dubbio, il finale è aperto… che Stefania Crepaldi stia ipotizzando di scriverne un seguito?
Orfana di mamma, cresciuta dalla nonna paterna (dalla quale ha preso il nome e che le vuole un mondo di bene) e dal papà Emilio (un uomo sempre elegantissimo e pieno di entusiasmo per il proprio lavoro… tutto l’opposto della figlia), Fortunata abita sopra l’agenzia di pompe funebri – mestiere della sua famiglia da ben sette generazioni! Fortunata dovrebbe essere l’ottava generazione, ma… come potrete ben immaginare, non è propriamente il sogno di una fanciulla!
E come se già non bastasse abitare in un luogo che respira in continuazione la morte, Fortunata già da una decina d’anni lavora come tanatoesteta, ovvero principalmente cancella i segni della morte dal volto dei defunti, occupandosi di trucco e parrucco delle salme che arrivano nell’agenzia di famiglia… ma non solo! Nel corso degli anni, i suoi compiti si sono estesi anche alla cura e conservazione dei corpi nei giorni che precedono il funerale, un lavoro di precisione e responsabilità, tutt’altro che semplice.
Ovviamente questo lavoro non se l’è scelto, le è stato imposto dalla sua famiglia… e sebbene lei adori il papà e la nonna, avrebbe tutt’altre aspettative per il proprio futuro! Infatti desidera diventare una pasticcera! Ed è anche molto brava in quello che cucina, perché ci riversa il cuore, esattamente come le ha insegnato Mario, il suo amico pasticcere.
In questo 3° volume, la vita di Fortunata torna nuovamente a sconvolgersi: il colonnello della Guardia di Finanza Dante Braghin, migliore amico di Emilio Tiozzo Pizzegamorti e padrino della ragazza, ha nuovamente un compito importantissimo e segretissimo da affidarle, e questa volta è ancora più rischioso e difficile del precedente!
Infatti, dopo che viene rinvenuto il corpo di una ragazza bruciato in un capannone ittico, Dante ordina a Fortunata di prendere il posto della ragazza per agire sotto copertura nelle indagini contro il notaio Alvise Gritti!
Il compito di Fortunata è quello di venire assunta come chef tuttofare nella villa lussuosa di Gritti, che sta per sposarsi con la pretenziosa Anastasia, che ha una figlia sedicenne con lei, Matilde.
Certo Fortunata dovrà tenere sempre gli occhi aperti e lavorare a ritmi serratissimi, ma il fatto di lasciare per un po’ i panni di tanatoesteta e di indossare quelli di chef è una proposta talmente allettante da convincerla a fare davvero di tutto pur di riuscire in questa impresa!! Anche perché oltre a casa dei Gritti, avrà l’opportunità di lavorare nella cucina del Ristorante Cruella della chef stellata Luisa Bellan!!
Tuttavia, non deve mai dimenticarsi che è in missione, e contemporaneamente tenere informati anche coloro che agiscono in incognito su altri fronti: Andrea Boscolo Brustolon (che lavora in incognito nella gioielleria Chiodoro, incontrata nel libro precedente), e soprattutto Vito Sabelli, agente della guardia di finanza che lavora sotto copertura da talmente tanti anni da essere diventato una specie di fantasma: è ovunque e da nessuna parte…
E questo continuo comparire e sparire di Vito è per Fortunata un’agonia, soprattutto perché in passato si sono frequentati, prima che lei scoprisse che lui è un agente in incognito e che le spezzasse il cuore…
L’indagine assume una doppia importanza per Fortunata, perché oltre a mirare a sgominare i traffici illeciti in cui il Gritti è impelagato fino al collo, deve assolutamente agire il prima possibile per salvare la sua famiglia, che è stata incastrata con un prestito inconsapevole…
Insomma, tanta carne al fuoco, per questo terzo libro della serie di Fortunata la tanatoesteta!
La storia in sé avrebbe molto potenziale, perché ci sono tante variabili, molti spunti e piani d’azione su cui la storia ha la possibilità di svilupparsi e rendersi accattivante agli occhi del lettore… eppure, a mio modestissimo avviso, la lettura di questo libro è stata per me più difficoltosa del libro precedente “Morire ti fa bella”.
Ho apprezzato molto l’intraprendenza della protagonista e le innumerevoli indagini che l’autrice ha voluto svolgere nella trama, tuttavia due punti hanno principalmente appesantito la lettura ai miei occhi:
- il tempo presente nella narrazione dal P.O.V. della protagonista (che sì ci può stare , ma se continuamente alternato a flashback e ritorni al presente la storia salta un po’ di palo in frasca),
- ma soprattutto la presenza quasi soffocante di innumerevoli descrizioni, date e dettagli che per la storia in sé non servono. Ci sta che Fortunata in questo libro cucini tantissimo, e che quindi venga nominato il cibo, ma le descrizioni innumerevoli e dettagliate di ogni singolo passaggio che fa diventano un po’ ridondanti, per non parlare dell’inserimento di alcuni dettagli e flashback che risultano assolutamente inutili al fine della storia, e che hanno affaticato la mia lettura.
So benissimo che la cosa sia assolutamente soggettiva, appunto per questo dico che secondo il mio modestissimo parere uno sfoltimento di queste parti a favore invece di una narrazione più incalzante e articolata delle azioni in sé (oltre a dare più spessore ai personaggi), avrebbero senz’altro giovato.
Sicuramente risulta ben evidente quanto la giovane protagonista sia in balia di innumerevoli dubbi, speranze, paure e insicurezze, e che non sappia ancora che direzione dare alla propria vita…
Le mie aspettative dopo la lettura del libro precedente (letto un paio di anni fa) erano alte… e ahimè forse è anche tale paragone tra i volumi che mi ha un po’ delusa. Anche perché avrebbe avuto moto di sviluppare molto di più la storia… ripeto, il potenziale c’era!
Senza dubbio, il finale è aperto… che Stefania Crepaldi stia ipotizzando di scriverne un seguito?
Stefania Crepaldi è editor di narrativa e consulente editoriale. Dirige l’agenzia editoriale Editor Romanzi e ha seguito autori che hanno pubblicato con varie case editrici, tra cui Mondadori, Fanucci, Giunti, Sperling & Kupfer, Bollati Boringhieri, Newton Compton.
Nel 2020 ha pubblicato Lezioni di narrativa. Regole e tecniche per scrivere un romanzo per Dino Audino Editore.
I romanzi pubblicati sono della serie di Fortunata: Di morte e d'amore. La prima indagine di Fortunata tanatoesteta, Morire ti fa bella, Dimmi che non vuoi morire.
Nel 2020 ha pubblicato Lezioni di narrativa. Regole e tecniche per scrivere un romanzo per Dino Audino Editore.
I romanzi pubblicati sono della serie di Fortunata: Di morte e d'amore. La prima indagine di Fortunata tanatoesteta, Morire ti fa bella, Dimmi che non vuoi morire.
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