sabato 7 gennaio 2023

Recensione “LA VERITÀ SUL TENERE SEGRETI” di Savannah Brown - Rizzoli


Titolo: La verità sul tenere segreti
[Titolo originale: The Truth About Keeping Secrets]
Autrice: Savannah Brown
Editore: Rizzoli
Data di uscita: 7 Luglio 2021
Genere: Thriller psicologico
Pagine: 336
Volume: autoconclusivo


La verità sul tenere segreti di Saannah Brawn, pubblicato in Italia da Rizzoli è mix tra uno young adult e un thriller psicologico.

- La mia Recensione -


Sydney Whitaker è una diciassettenne dai capelli biondoramati, le lentiggini e una grande passione per il cinema. Ma è anche una ragazza impopolare a scuola, ha subito atti di bullismo in passato e soprattutto ora sta soffrendo moltissimo: all’improvviso, il suo adorato papà è morto in un incidente stradale.

Benjamin Whitaker, unico psicologo della cittadina di Pleasant Hill, è morto all’improvviso e – nonostante le dinamiche dell’incidente appaiano tutt’altro che chiare – nessuno fa nulla per indagare e scoprirne di più. E questa cosa strazia ulteriormente l’animo già spezzato della figlia, che vuole a tutti i costi trovare risposte.
Per lei non è possibile che una persona così dolce e benvoluta (sebbene custodisse i segreti di tutti i pazienti della zona) sia morto all’improvviso in un modo così devastante… deve esserci sicuramente qualcosa dietro, un colpevole che si nasconde in città.

Che la causa sia il lavoro di psicologo?  Ma chi mai potrebbe essere arrivato a tanto?

La madre di Sydney, e persino la sua migliore amica Olivia paiono non dare molto corda all’idea della ragazza. Non per niente, gli incidenti stradali accadono sempre all’improvviso e sono tremendamente ingiusti. Eppure…

Eppure pare che ci sia qualcuno che potrebbe saperne di più, qualcuno che ha iniziato a mandare dei messaggi anonimi a Sydney, messaggi inquietanti…

Questa scoperta inaspettata mi mise in moto il cervello, rendendomi consapevole delle altre cose inaspettate che dovevo aver archiviato come sogni. Quel messaggio.
Pensi davvero che qualcuno lo abbia ucciso?
Recuperai il messaggio sul telefono per avere la conferma che fosse reale. Lo lessi di nuovo e un brivido mi percorse la schiena, tagliente per via di tutto ciò che non sapevo. Era inquietante.

Il dolore insopportabile, i mille dubbi che attanagliano la mente di Sydney e il fatto che nessuno voglia darle ascolto, portano la ragazza in un vortice sempre più pericoloso di sofferenza e distacco dalla realtà: per quanto sia doloroso, sua mamma cerca in ogni modo di barcamenarsi tra bollette e vita quotidiana, e cerca di dare supporto alla figlia, la quale però non si rende conto che siano in due a soffrire.
Sydney è totalmente concentrata sul proprio dolore e non vuole avere un confronto con nessuno che non la pensi esattamente come lei.

Quando però al funerale del padre scorge da lontano la figura slanciata e bellissima della reginetta della scuola, June Copeland, la curiosità di Sydney inizia a farsi largo attraverso il dolore: perché June si è presentata al funerale, nonostante non si siano mai parlate in quattro anni di scuola?
E perché pare che sia davvero dispiaciuta per la morte del signor Whitaker?

Così, un po’ per caso, le due ragazze inizieranno a conoscersi, a frequentarsi sempre più spesso e a farsi forza l’un l’altra: perché è chiaro che entrambe stanno soffrendo, anche se per motivi differenti.
Solo che Sydney lo dice apertamente, mentre June si tiene sempre molto sul vago e non ama per nulla rivelare cosa la tormenti davvero.

Sapevo che stava mentendo. Non era tanto la visita inaspettata a rafforzare la mia convinzione che in June Copeland ci fosse qualcosa di strano, quanto le sue risposte. La segretezza. L’ambiguità con cui costruiva tutto ciò che diceva. Mi chiesi se lo facesse di proposito: un mucchio di piccoli misteri che la proteggevano come un’armatura.

June è apparentemente perfetta, come sembra perfetto anche il suo ragazzo Heath Alderman (re del ballo e presidente studentesco).
La vicinanza improvvisa di June a Sydney fa sì che le dinamiche scolastiche cambino da un giorno all’altro, e che quindi anche Heath inizi a frequentare più spesso a scuola quella ragazza che è sempre stata impopolare. Sydney ne è quasi lusingata, e non si capacita di quante cose siano diverse da come le conoscesse lei fino a poco tempo prima.


In seguito, a fine dell’anno scolastico, dopo tutto ciò che era successo, mi odiai per non aver mai messo in dubbio i dettagli. Ma quando lei quella sera disse al telefono che era sua mamma, non avevo avuto motivo di credere che stesse mentendo.

Ma sarà davvero così?

Qual è la verità che si cela dietro ogni persona che le ruota attorno?
E soprattutto cosa è successo davvero a suo padre durante l’incidente stradale?

Fondamentalmente è questo il succo del libro, il perno centrale attorno a cui ruotano tutti i capitoli di La verità sul tenere segreti.

La narrazione in prima persona della protagonista Sydney ci dà non solo il suo punto di vista ferito, sofferente, paranoico ed agitato, ma soprattutto ci pone davanti alla storia come se avessimo i paraocchi: tutto ciò che racconta è l’assoluta verità secondo lei, e nemmeno i messaggi anonimi o le interazioni con la sua migliore amica riescono a smuovere Sydney dalle sue assolute convinzioni.
Lei sente di sapere cosa sia successo e vuole a tutti i costi scovare chi abbia assassinato suo padre, nonostante tutti (polizia compresa) pensino che sia stato solo un banale, per quanto tragico, incidente stradale.

Però i lettori possono intuire che non sia solo questo. La curiosità di scoprire cosa sia realmente successo è stato il motore che mi ha fatta immergere nella lettura, cercando capitolo dopo capitolo un qualcosa che mi convincesse appieno… ma che ahimè non ho trovato.
Per quanto le premesse iniziali fossero intriganti, la lettura – a mio modestissimo parere – è stata male bilanciata: l’autrice ha creato molte aspettative, senza però poi dare effettivamente tutte le risposte che sarebbero state necessarie, tirando alcune parti troppo per le lunghe, e altre non approfondendole abbastanza.
Motivo per cui non sono propriamente convinta che questo libro mi sia piaciuto…

Tuttavia ho apprezzato molto la parte più introspettiva che l’autrice ha voluto inserire: nonostante lo psicologo fosse il papà di Sydney, è la mamma che cerca in tutti i modi di aiutare la figlia e la costringe ad affrontare il dolore attraverso alcuni incontri di supporto per adolescenti che hanno subito un lutto.
Ed è lì che Sydney conosce Leo Anderson.

Ecco, a parere mio Leo è la figura più positiva e d’aiuto che la protagonista possa trovare, e grazie alla quale riesce in qualche modo ad evolvere e ad affrontare il dolore e le sue paranoie.

E non è che lui navighi nella gioia eh, perché anche Leo sta soffrendo molto per qualcosa di simile a Sydney… eppure lui affronta di petto il proprio dolore e cerca di trarne un insegnamento ottimista alla vita.

Probabilmente Leo è il personaggio più sincero e genuino del libro, colui che si comporta davvero da amico con Sydney, colui che, sebbene stia soffrendo molto, non si comporta da egoista e cerca di essere umanamente ed empaticamente vicino ad un’amica che in quel momento ne ha più bisogno.
Almeno questo è ciò che è parso a me.

Soprattutto nei confronti di una protagonista che, per quanto stia soffrendo, si comporta in modo un po’ egocentrico ed egoista, non stando vicina nemmeno a sua madre che è palesemente in lutto tanto quanto lei.

Quindi, tirando le somme, il romanzo di Savannah Brown, La verità sul tenere segreti, è un libro che avrebbe potuto risultare migliore ma che, nonostante si presenti come un avvincente thriller young adult e un mystery psicologico, in realtà non mi ha coinvolta tanto quanto avrei pensato inizialmente.

Salvo però il lato emotivo relativo all’accettazione e al superamento di una perdita fondamentale quanto inattesa e l’attenzione che l’autrice ha messo nei capitoli riguardanti la ricerca, gli affetti e il ritrovare un proprio equilibrio in se stessi dopo una batosta così improvvisa e che cambia per sempre la vita.




Savannah Brown è una scrittrice e poetessa americana, cresciuta in una piccola città dell’Ohio. Attualmente vive a Londra. Nel 2016 ha pubblicato una raccolta di poesie, intitolata Graffiti, che le è valsa la finale ai Goodreads Choice Awards. Quando non è impegnata a scrivere, guarda documentari sui complotti, fa facce buffe al suo gatto o si preoccupa di qualche cosa.

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