Titolo: Mai più. Per non dimenticare
[Titolo originale: White Bird]
Autore: R.J. Palacio
Editore: Giunti
Data di uscita: 15 Gennaio 2020
Genere: graphic novel | storico
Pagine: 224
Volume: autoconclusivo | 7° della serie di Wonder
MAI PIÙ. Per non dimenticare di R.J. Palacio, pubblicato in Italia dalla casa editrice Giunti, è una graphic novel storica che prende spunto da un periodo assai buio e crudele dell'umanità: la Shoah.
- La mia Recensione -
Ho scelto di leggere questa graphic novel di R.J. Palacio per almeno tre motivi: la copertina dai colori stupendi, l’autrice che conosco grazie alla serie Wonder (che ho adorato!! ...trovate le mie recensioni QUI) e soprattutto per l’argomento trattato in questo volume: la Shoah.
Era da tanto che avevo in mente di leggere Mai più. Per non dimenticare, ma aspettavo sempre il momento giusto che mai arrivava… Quindi mi sono detta: perché non leggerlo proprio in concomitanza con la Giornata della Memoria?
E così ho fatto.
Non mi aspettavo che ci fosse un collegamento importante con la serie di Wonder (per chi non l’ha letta, non vi preoccupate, non faccio spoiler! Ma vi consiglio vivamente di leggere l’intera serie, che merita!), ma mi aspettavo che l’autrice avrebbe saputo trattare argomenti forti con la delicatezza e l’efficacia di cui è capace. Motivo per cui ho iniziato la lettura sapendo che mi sarebbe piaciuta e mi avrebbe commossa, e così è stato.
La storia ha come protagonista una ragazzina di nome Sara Blum.
Sara è una bambina spensierata con due genitori che la riempiono d’affetto: papà Max (un famoso chirurgo) e mamma Rose (una matematica, una delle prime donne ad essersi laureata in matematica della loro città). Sara abita in un bel quartiere, in una grande casa piena di mobili, giocattoli, vestiti e tutto quello che una bambina un po’ viziata possa desiderare.
La famiglia Blum abita a Auberillier-aux-Bois vicino ad un’antica foresta che ai primi di Maggio si riempie inspiegabilmente di una meravigliosa distesa di campanule blu e viola. Tutto è così meraviglioso che sembra una favola, tanto che Sara adora inventare storie ad occhi aperti mentre gioca col suo papà.
Sara abita nella Zona Libera (non ancora occupata dai tedeschi attorno al 1940) al sud della Francia e la sua famiglia è ebrea.
Inizialmente vivono tranquillamente, sapendo di essere lontani dalle zone rischiose, in particolar modo Sara vive in modo spensierato, ma via via che l’odio raggiunge anche il paesino di Auberillier-aux-Bois le cose si fanno sempre più pesanti: non può frequentare tutti i luoghi dove vanno le sue amiche, in giro appaiono manifesti che dipingono gli ebrei con stereotipi assurdi e mostruosi e cominciano a giungere perfino lì le voci di sparizioni di intere famiglie ebree che dal nord della Francia sono state deportate, come la famiglia del cugino di Max.
Sara frequenta una scuola mista dove vige anche la tolleranza religiosa: lì si sente al sicuro e può liberare la mente disegnando sul suo quaderno durante le ore di matematica… almeno fino a quando, all’improvviso, giunge voce che stanno per arrivare i soldati.
I bambini e ragazzi ebrei vengono immediatamente radunati per cercare di scappare… lei dovrebbe essere tra questi, ma un po’ per la sua vanità (non voleva sporcare le sue scarpette rosse nuove) ma soprattutto per la sorte, non scappa nel bosco assieme agli altri, e si ritrova nascosta nella soffitta della scuola: vede così dalla finestrella in alto i soldati che rincorrono i ragazzi in fuga e, col cuore in gola, teme di essere scoperta.
A trovarla però sarà invece Tourteaux (soprannome offensivo dato al povero Julien Beaumier, uno dei ragazzini più gentili che ci siano, sopravvissuto alla poliomielite e che quindi è costretto a camminare con le stampelle).
Sara non gli ha mai rivolto la parola nonostante sia stato suo compagno di banco per ben tre anni, eppure lui non ci pensa due volte a cercare di portarla in salvo.
Il periodo che Sara trascorrerà nascosta dalla famiglia Beaumier sarà il più difficile della sua vita: lontana dai genitori e dalla quotidianità. Eppure sarà anche il periodo in cui evolverà maggiormente sia emotivamente che caratterialmente. La Sara viziata che è scappata da scuola non è la stessa che vivrà nella stalla col fienile dei Beaumier, i quali rischiano moltissimo per lei, eppure la riempiono di affetto, sostegno e speranza, come se fosse loro figlia.
Julien trovava sempre il modo di tirarmi su. Non mi aveva semplicemente salvato la vita. Aveva salvato il mio spirito. La mia speranza. La mia… luce. Come posso spiegare quel che Julien era per me?
La parte che ho preferito è proprio il periodo con i Beaumier Jean-Paul, Vivienne e Julien: Sara infatti esplora la sua interiorità allargando le sue vedute e ribilancia ogni cosa da una nuova prospettiva.
Grazie alla compagnia di Julien infatti può continuare a vivere quasi come una ragazza normale (sebbene sia nascosta e rischi la vita ogni secondo) perché lui le permette di continuare a sognare e a disegnare, entrambe cose che lei ha sempre adorato fare.
Proprio in questa parte della graphic novel ho trovato le frasi più significative dell’autrice, e ne trascrivo un paio:
Il tempo passa. È l’unica cosa sicura nella vita: il tempo non si ferma. Per nessuno. Per niente. Il tempo passa, incurante di ogni cosa.
Non ho mai scordato la loro gentilezza. Puoi scordare molte cose, in vita tua, ma la gentilezza mai. Come l’amore, resta con te… per sempre.
Vedi Julian, ci vuole sempre coraggio per essere gentili. Ma in giorni come quelli, quando poteva costarti tutto – la libertà, la vita – la gentilezza diventa un miracolo. Diventa quella luce nell’oscurità della quale parlava papà, la vera essenza della nostra umanità. Diventa speranza.
Come se non bastasse, ho trovato un tocco in più l’aggiunta delle pagine di postfazione, una decina di pagine scritte fitte fitte piene di informazioni ulteriori sul linguaggio e sulla situazione di quel periodo storico, aggiunte dall’autrice con l’intendo che il volume possa essere letto e capito da tutti, anche dai figli assieme ai propri genitori.
“Mai più. Per non dimenticare” è un volume unico?
Questa lettura può essere fatta singolarmente, ma se avete letto gli altri volumi di Wonder (e ve lo consiglio assolutamente!) leggendo questa chicca capirete ulteriormente una parte della storia. 😉📚
R.J. Palacio, nata nel 1964, ha lavorato per vent’anni nell’editoria come grafica e art director. Palacio è il suo pseudonimo, ispirato al nome della madre di origini colombiane.
Il suo primo romanzo, Wonder, è immediatamente balzato in cima alle classifiche dei bestseller mondiali e dal libro è stato tratto l’omonimo film di Stephen Chbosky (2017), con Julia Roberts e Owen Wilson. Su insistenza dei fan l’autrice ha scritto altri tre capitoli della storia di Auggie: Il libro di Julian, Il libro di Christopher e Il libro di Charlotte. Dall’universo di Wonder sono nati altri libri, tra i quali la versione illustrata della storia di Auggie, 365 Giorni con Wonder (tutti pubblicati in Italia da Giunti Editore), la graphic novel Mai più. Per non dimenticare.
Per Giunti è uscito anche il romanzo di avventura Pony.
Vive a New York con il marito, due figli e due cani.
http://rjpalacio.com
Il suo primo romanzo, Wonder, è immediatamente balzato in cima alle classifiche dei bestseller mondiali e dal libro è stato tratto l’omonimo film di Stephen Chbosky (2017), con Julia Roberts e Owen Wilson. Su insistenza dei fan l’autrice ha scritto altri tre capitoli della storia di Auggie: Il libro di Julian, Il libro di Christopher e Il libro di Charlotte. Dall’universo di Wonder sono nati altri libri, tra i quali la versione illustrata della storia di Auggie, 365 Giorni con Wonder (tutti pubblicati in Italia da Giunti Editore), la graphic novel Mai più. Per non dimenticare.
Per Giunti è uscito anche il romanzo di avventura Pony.
Vive a New York con il marito, due figli e due cani.
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