lunedì 23 gennaio 2023

Recensione "TROTTOLE" di Tillie Walden - Oscar Mondadori Ink


Titolo: Trottole
[Titolo originale: Spinning]
Autrice: Tillie Walden
Editore: Oscar Mondadori Ink
Data di uscita: 30 Ottobre 2018
Genere: graphic novel | YA
Pagine: 400
Volume: autoconclusivo


Trottole di Tillie Walden, pubblicato in Italia dalla casa editrice Oscar Mondadori Ink, è una graphic novel autobiografica ambientata nel mondo del pattinaggio artistico.

- La mia Recensione -


Trottole è una graphic novel autobiografica di Tillie Walden, autrice, disegnatrice e anche personaggio nelle pagine di questo volume autoconclusivo.


Tillie ha trascorso praticamente tutta la sua vita pattinando sul ghiaccio e per ben dodici anni è stata campionessa di pattinaggio artistico di figura. Tillie è davvero molto brava e pignola, ambiziosa e punta sempre a battere se stessa… ma allo stesso tempo è anche una ragazzina molto timida e introversa, oltre che vittima di continue prese in giro da alcune compagne di scuola e di pattinaggio.
Tillie indossa gli occhiali (cosa che spesso le comporta difficoltà durante gli allenamenti e i salti), ha un fratello gemello e un altro fratello maggiore… eppure nessuno della sua famiglia pare interessarsi a lei. Certo, le pagano i corsi di pattinaggio e le comprano tutta l’attrezzatura e i costumi necessari per allenamenti e gare, ma nessuno è mai andato a vederla esibirsi. La ragazzina inizialmente ne soffriva molto, ma poi per lei è diventata un’abitudine e un’ennesima motivazione del perché lei sia così diversa da tutte le sue coetanee.

Fin da subito si percepisce quanto la storia viaggi su due binari: c’è sì il pattinaggio, che occupa gran parte della storia, ma c’è anche quello che prova Tillie.
Non vengono descritti molti dettagli sulle date delle gare, le votazioni, la competizione ecc, quanto piuttosto su la Walden pone l’attenzione su come si senta lei prima, durante e dopo una gara, quanto siano difficili per lei gli allenamenti non tanto fisicamente (è davvero agile e portata per quello sport) quanto piuttosto emotivamente: viene sempre guardata male dalle altre in squadra che la punzecchiano, la tengono a distanza e la vedono sempre come una spina nel fianco perché troppo brava.

Ma è un difetto essere davvero molto bravi in uno sport?

Oltretutto Tillie non è per niente una che se la tira, né una che ama essere lodata o altro: non le piace essere al centro dell’attenzione perché non è mai stata abituata ad esserlo, a partire dalla sua famiglia.

In questa storia si alternano molti episodi che fungono da ricordi e da tramite per l’evoluzione di una pattinatrice che da bambina si approccia a crescere, maturare e a decidere cosa vorrà fare davvero nella sua vita. Un trasloco, tante (troppe) persone nuove che non l’accettano mai, allenamenti sempre più duri e sfiancanti, nessun momento libero e la pazienza che esaurisce fanno di Tillie una ragazza che non sa più se effettivamente il pattinaggio sia la sua strada.
Ho divorato “Trottole” praticamente tutto d’un fiato e ho notato fin da subito quanto la semplicità dei tratti grafici volesse far concentrare l’attenzione dei lettori non tanto sui disegni quanto più sulle emozioni. Le vignette contengono l’essenziale, e si alternano tra il bianco e nero e qualche saltuario dettaglio in giallo, colore che spicca proprio per la sua rarità all’interno non solo di questa storia, ma di qualsiasi graphic novel bicolor.

Rispetto ad altre graphic novel che ho letto, ho apprezzato il fatto che l’autrice abbia posto rilevanza sulle emozioni e sulla propria introspezione, però allo stesso tempo l’ho trovato con un finale aperto che non aspettavo.


Il modo in cui Tillie affronta da sola tutto ciò che le capita (in bene e in male) mi ha ricordato qualcuno di mia conoscenza. La passione per il pattinaggio la rende cocciuta in qualcosa in cui è brava, ma allo stesso tempo il fatto che la tenga distante da tutte le persone che in teoria dovrebbero volerle bene fa sì che in lei sorgano dei dubbi, a partire dal fatto che sia uno sport molto costoso che però può effettivamente capire fino in fondo solo chi lo pratica. E lo stesso vale per Tillie: nessuno la conosce davvero bene.

Mi è piaciuto come Tillie abbia esaminato le situazioni di bivio della sua vita e che abbia preferito agire con istinto e raziocinio solo ed esclusivamente per il proprio bene.
Ho apprezzato la sua evoluzione emotiva e caratteriale, ed ho apprezzato la direzione che l’autrice ha voluto prendere per parlare della sua vita.

All’interno della storia sono contenute molte tematiche di spessore che vengono affrontate dall’autrice (anche se non sempre in modo diretto), e la lettura scorre piacevolmente tra un capitolo e l’altro.

Probabilmente per capire realmente se ho apprezzato la lettura dovrei leggerlo una seconda volta, per assaporare meglio qualche dettaglio o riflessione che magari mi è sfuggito, però nel complesso è una graphic novel che mi sento di consigliare.



Tillie Walden (Austin, Texas, 1996), disegnatrice di fumetti e illustratrice, è diplomata al Center for Cartoon Studies del Vermont e ha iniziato a occuparsi di fumetti al liceo. Il suo libro d'esordio, The End of Summer (2015, Ignatz Award) ha colto un grande successo di critica, confermato per i seguenti I Love This Part (2015, nominato agli Eisner Award), A City Inside (2016), Trottole (2017) e On a Sunbeam (2018).

Incontra l’autore
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Twitter: twitter.com/TillieWalden

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