Titolo: One
[Titolo originale: One]
Autrice: Sarah Crossan
Editore: Feltrinelli UP
Data di uscita: Marzo 2017
Genere: YA | Diario
Pagine: 400
Volume: autoconclusivo
“One” di Sarah Crossan, pubblicato in Italia dalla casa editrice Feltrinelli, nella collana UP, è uno di quei libri che scavano in profondità nei sentimenti della protagonista... e in questo caso delle due protagoniste gemelle siamesi.
- La mia Recensione -
Le protagoniste di questo romanzo sono Grace e Tippi, due ragazze di sedici anni e mezzo, che vivono a Hoboken (NY) coi genitori, la nonna, e la sorella minore Drago (14 anni).
La particolarità più evidente è problematica di queste due sorelle è che sono gemelle siamesi.
Nonostante abbiano due teste, quattro braccia e due busti, sono unite solo dall’intestino in giù, e per questo devono condividere tutto costantemente, oltre ad essere costrette a usare una stampella a testa per potersi spostare lentamente.
Io e Tippi non siamo esattamente “normali”,
sapete?
Non siamo come le altre persone che vedete tutti i giorni –
o in una qualsiasi delle vostre giornate,
se è per questo.
Le persone con un minimo di buona educazione
ci chiamano “gemelle siamesi”,
ma ci hanno affibbiato anche altri appellativi:
scherzi della natura, creature diaboliche,
mostri, mutanti,
una volta perfino “demone a due teste”,
e in quell’occasione ho pianto così tanto
che ho avuto gli occhi rossi per una settimana.
Ma è innegabile che siamo diverse.
Ma nonostante la loro singolarità che le ha costrette fino a quell’età a studiare a casa, e la faccia identica, sono due persone molto diverse caratterialmente.
Come è diversissima da loro anche la sorellina “Drago” così soprannominata dalle gemelle quando era molto piccola. Ora però Drago è una bellissima e leggiadra adolescente che ama ballare danza classica e che sogna di diventare una ballerina.
A differenza delle sue sorelle maggiori però, lei ha vissuto una vita normale ed è spesso fuori di casa tra scuola e innumerevoli ore nella sala prove.
Ma è davvero normale la vita di Drago?
[…] a volte mi chiedo se essere nostra sorella
non sia una bella sfiga,
se essere nostra sorella
non renda anche lei
un mostro.
Per quanto la famiglia abbia da sempre cercato di tenere lontani tutti i curiosi, i maleducati, i giornali e i media, sono comunque una famiglia normale e la maggior parte delle loro finanze sono destinate alle innumerevoli spese mediche delle gemelle. Tutti fanno delle rinunce, anche il comune che destina dei fondi per supportare la famiglia.
Le cose cambiano decisamente quando il comune non può più finanziare l’istruzione a casa delle gemelle, ma riesce ad ottenere un posto in una scuola rinomata, la Hornbeacon.
Non ci sono alternative: Grace e Tippi dovranno mettere da parte tutte le paure e con grande coraggio affrontare il mondo esterno pur di continuare a studiare come delle “normali” sedicenni.
Ma ovviamente affrontare compagni e insegnanti che non hanno mai visto “qualcosa del genere” sarà assai difficile: non mancheranno le occhiatacce, le prese in giro, gli sguardi impauriti e chi le eviterà… neanche fossero contagiose!
La maggior parte dei compagni di scuola farà così… ma non Yasmeen e Jon. Loro sono gli unici due coetanei che guarderanno le gemelle fin dall’inizio come due distinte persone, come due ragazze piene di sogni, desideri, vita.
“Hanno paura di voi,”
dice Yasmeen,
“come hanno paura di me.
Siamo diverse,
e questo ai loro occhi è un male.”
La nuova vita non è per niente facile per Grace e Tippi, e Grace ce lo racconta bene: è lei la voce narrante del romanzo, colei che – forse più timida e più sensibile – riflette molto sulla sua vita e sulla fortuna di avere una sorella gemella, qualcuno che la capisce in tutto e per tutto, anche nei momenti più difficili.
“Essere gemelli siamesi dev’essere
la cosa
peggiore
del mondo”.
[…]
Eppure
mi vengono in mente
cento cose
peggiori che
vivere al fianco di Tippi,
che vivere in questo corpo
ed essere quella che
sono sempre stata.
Mi vengono in mente mille cose peggiori.
Un milione.
Nel caso qualcuno me lo chiedesse.
Tippi e Grace sono nate così, hanno sempre vissuto una legata all’altra in tutti i sensi.
Eppure non mancano momenti in cui Grace si domanda come sarebbe la vita se si potesse muovere separatamente dalla sorella…
Così me ne sto tranquilla a letto
ad ascoltare la tempesta che infuria
cercando di immaginarmi l’uragano,
e come sarebbe
se potessi alzarmi e andare
alla finestra
per conto
mio.
Ho scelto di leggere “One” così a istinto: l’ho visto sullo scaffale della biblioteca e senza nemmeno leggerne la trama avevo deciso immediatamente che l’avrei portato a casa.
Immaginavo che sarebbe stata una lettura intensa, ma non avrei immaginato fino a che punto.
Le due gemelle hanno una voce e un’interiorità profonda e toccante, e nonostante la loro condizione, non mostrano mai di chiedere la pietà altrui, anzi!
Grace – voce narrante della storia – affronta tutti gli argomenti con una sensibilità ed un tatto unici: l’autrice Sarah Crossan è infatti riuscita a darle voce (e indirettamente ad entrambe) in un modo così delicato e al contempo emotivo che mi ha letteralmente commossa e coinvolta, al punto tale che l’ho letto in due giorni. Due giorni solo perché di mezzo ci sono state alcune ore in cui ho necessariamente dovuto dormire.
La storia racchiusa nelle pagine di One è un racconto unico nel suo genere sia graficamente (infatti tutta la storia è scritta sotto forma di una specie di diario in prosa anche se graficamente stampato come se fossero poesie…. [vedi le citazioni soprastanti]), ma anche proprio a livello di trama.
Non mi era mai capitato prima di leggere o di sentir parlare di un romanzo che avesse come protagoniste due gemelle siamesi.
Certo, ovviamente sono a conoscenza dell’esistenza di gemelli siamesi nel mondo, ma il fatto che mi ha commossa e trasportata nel libro è stato proprio con quale tatto l’autrice abbia voluto affrontare l’argomento. L’interiorità di due sorelle segnate dal destino con complicazioni fisiche assai rilevanti che sono allo stesso tempo due adolescenti che provano sulla loro pelle contemporaneamente tutta la straordinarietà della loro situazione mischiata alla normalità interiore di due giovanissime ragazze.
La storia di Grace e Tippi mi ha colpita molto, mi ha travolta in pieno, mi ha fatta riflettere e mi ha ricordato una volta ancora quanto sia misteriosa e preziosa la vita.
E questo è un concetto su cui riflettono molto anche le due protagoniste, assieme alla loro famiglia.
Mi sento di consigliare assolutamente la lettura di “One” a chiunque abbia voglia di addentrarsi in una storia piena di emozioni (sia positive che negative) narrata in una maniera assai singolare, a chi abbia voglia di farsi commuovere dalle parole di Sarah Crossan, a chiunque abbia voglia di scoprire qualcosa di nuovo che sa conquistare per la sua preziosità.
Sarah Crossan, irlandese, si è laureata in Filosofia e Letteratura prima di cominciare a insegnare Inglese e Teatro all’università di Cambridge. Ha poi lasciato l’insegnamento per dedicarsi completamente alla scrittura. All’uscita in Inghilterra, One (Feltrinelli, 2017) si è posizionato al primo posto nella classifica YA su Amazon. Nel 2016 è stato insignito della Carnegie Medal, il più prestigioso riconoscimento inglese per la letteratura per ragazzi e ha ricevuto molti altri importanti premi letterari (YA Book Prize, CLPE Poetry Award CLIPPA, CBI Book of the Year Award, CBI Children’s Choice Award, Redbridge Teenage Book Award, Cheshire Schoools Book Award, White Ravens Label). I diritti di traduzione sono stati venduti in diciassette paesi.
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