domenica 4 dicembre 2022

Recensione ''UNA PORTA PER OGNI CUORE" di Seanan McGuire - Oscar Mondadori Fantastica


Titolo: Una porta per ogni cuore
[Titolo originale: Every Heart is a Doorway]
Autrice: Seanan McGuire
Editore: Oscar Mondadori Fantastica
Data di uscita: 26 Aprile 2022
Genere: Fantasy | YA
Pagine: 208
Volume della serie:


Una porta per ogni cuore di Seanan McGuire, della casa editrice Oscar Mondadori Fantastica, è il primo romanzo fantasy della serie... che ha già un seguito in lingua originale.

- La mia Recensione -


Eleanor West è quella che si potrebbe definire una direttrice giusta, umana e affettuosa… anche se questa non è sempre stata la sua prima aspirazione.
Dall’aspetto molto più giovane di quel che è in realtà, Eleanor appare come una donna sulla sessantina d’anni, i capelli imbiancati, qualche ruga sul volto, magra e con la schiena ben dritta. Profuma di dente di leone e pan di zenzero, non ha peli sulla lingua e possiede ancora gli stessi occhi che aveva quando, a 7 anni, per la prima volta è “partita”…

Eh già, perché Eleanor conosce benissimo la realtà di mondi paralleli attraversati da porte speciali che appaiono di fronte all’improvviso e ti trasportano in un luogo completamente diverso dalla realtà in cui sei nato e cresciuto.
E sa benissimo anche quanto sia raro che quelle stesse porte – una volta tornati nel mondo reale – ricompaiano nuovamente e ti riportino indietro… è quasi impossibile.

Questa sua consapevolezza deriva dal fatto che lei sia una tra i pochi fortunati che abbiano avuto la possibilità di viaggiare spesso attraverso queste porte, peccato che conosca benissimo anche quanto sia dura sbattere contro la realtà dei fatti: si può viaggiare, ma si può anche rimanere “bloccati nel mondo che non ci appartiene”.

Per questo motivo, diventata ormai adulta e sfruttando l’eredità che in qualche modo si è trovata tra le mani, ha deciso di aprire una sorta di “scuola” in cui invitare e aiutare quanti più bambini “persi” riesca.

Gioiva, al contrario, per quelle che venivano affidate alle sue cure. Almeno, finché stavano con lei, qualcuno le avrebbe capite. E anche nel caso non fossero mai più riuscite a tornare a casa, avrebbero avuto qualcuno che le comprendeva, oltre che il tesoro inestimabile della compagnia di loro simili.
Eleanor West dedicava tutto il proprio tempo a dare alle bambine ciò che lei non aveva mai avuto, nella speranza che un giorno quello sforzo le avrebbe permesso di tornare nell’unico posto al quale sentiva di appartenere.

La sua non è l’unica scuola al mondo, ma quella della signorina West è riservata a tutti quei bambini che sono ritornati alla realtà dopo un breve periodo in un mondo fantastico… e che sono totalmente dispiaciuti di essere tornati.
Quei bambini ora si sentono talmente disadattati nella realtà che non riescono a far capire alle proprie famiglie quello che hanno provato senza che li credano pazzi… e Eleanor West li aiuta a capire meglio cosa abbiano vissuto, a trovare risposte e una direzione.

Per la maggior parte sono bambine, perché i maschietti spesso da piccoli sono scalmanati e trovano sfogo delle loro energie… le bambine invece sono più tranquille e hanno dunque più tempo per fantasticare e desiderare realtà differenti, più adatte a loro.

Ci sono due istituti in Nord America, questo campus e una scuola gemellata nel Maine. Quella è riservata agli studenti che hanno odiato il loro viaggio: insegnano loro ad andare avanti. A dimenticare. […] Deve fare ancora parecchia strada per essere pronta ad affrontare il mondo esterno, e in ogni caso prima deve volerlo. È in base a questo che si determina la scuola migliore per ciascuno: la motivazione. Siccome vuoi tornare laggiù, ti aggrappi alle abitudini che hai sviluppato durante il viaggio, perché è meglio di ammettere che il viaggio è finito. Qui noi insegniamo a rimuginare. Ma non insegniamo neanche a dimenticare. Insegniamo ad andare avanti.

Quando Nancy Whitman (17 anni) arriva alla scuola, le cose iniziano a cambiare drasticamente.
Nancy è alta e slanciata, veste solo di bianco o nero (a dispetto della valigia multicolor che le hanno appioppato i suoi genitori), gli stessi colori dei suoi capelli: dopo il viaggio nel mondo delle Sale dei Defunti dove è stata per qualche anno, i suoi capelli le sono diventati tutti completamente bianchi a parte cinque strisce nere. Inoltre i suoi occhi chiari come il ghiaccio, la pelle pallida e la sua abilità di adattarsi all’immobilità corporea, fanno di lei una ragazza assolutamente insolita.

Si era immaginata un collegio pieno di ragazzi simili a lei, seri, silenziosi, che non vedevano l’ora di tornare nelle terre che avevano lasciato. Insomma, non… quello. Non Sumi, né la valanga di termini tecnici a lei del tutto incomprensibili.
Le sembrava di dover ritrovare la strada di casa senza una mappa. L’avevano rispedita nel mondo in cui era nata così da essere sicura… ma in vita sua non era mai stata meno sicura di qualcosa.

Nonostante la sua situazione di completo disagio (dato il suo recentissimo ritorno alla realtà), Nancy trova subito sostegno e supporto in Miss West e nella compagna di stanza che le viene affidata: Sumi.
Sumi ha tratti giapponesi, lunghi capelli neri acconciati in modo buffo ed insolito, un carattere decisamente fuori dalla norma e la sua parte di stanza è un completo guazzabuglio di cose e colori… non per niente è stata per diverso tempo in un mondo di Nonsenso estremo: Confettolandia.

Sumi non è l’unica a prendere Nancy sotto la sua ala: anche Kade (18 anni) rimane immediatamente affascinato dalla nuova arrivata.
Kade ha un’abbronzatura dorata, capelli neri, occhi marroni e dei lineamenti perfetti: è il ragazzo più bello che Nancy abbia mai visto in assoluto! La sua stanza sembra un misto tra un negozio di libri usati e una bottega di un sarto: stoffe, colori e carta riempiono letteralmente tutto lo spazio.
Kade proviene da un mondo di Logica estrema – il Regno Fatato – pienissimo di regole dove, però, prediligono in schiacciante maggioranza le bambine… e a differenza degli altri abitanti della scuola, lui è l’unico che sa quanto sia praticamente impossibile che riesca a ritrovare quella porta che lo riporterebbe nel mondo fatato… non che la cosa gli faccia piacere, anzi! Ma come Miss West, anche Kade conosce bene la rassegnazione.

Grazie a Sumi e Kade, Nancy farà presto amicizia con altri studenti, come le due gemelle Jack e Jill, alcuni più simpatici e alla mano e altri assolutamente irritanti.
Non è facile convivere con persone che non si sono scelte, a maggior ragione se ciascuna di queste ha vissuto in mondi totalmente differenti che li hanno condizionati e plasmati in modi unici e, in alcuni casi, pericolosi.


Non posso spiegare ulteriormente la trama del libro perché, nonostante sia il primo di una serie, è un libro breve e – paradossalmente – a sé stante, ma proprio per il numero di pagine, ogni ulteriore spoiler potrebbe rovinare la sorpresa ai lettori che non hanno ancora avuto modo di approcciarsi alla lettura di “Una porta per ogni cuore”.

Quando ho scelto di leggere il romanzo di Seanan McGuire mi sono lasciata trasportare dal fascino nato attorno a questa serie (che se non sbaglio consta di ben 7 volumi pubblicati per la prima volta in lingua originale almeno un decennio fa, ma pubblicati dalla Oscar Mondadori solo lo scorso anno). Ne ho sentito parlare molto bene, anche se ho cercato di evitare spoiler il più possibile, quindi appena ne ho avuto la possibilità, l’ho preso dallo scaffale e mi ci sono buttata a capofitto.
Ed è proprio quello che è successo: ho divorato il libro in neanche un paio di giorni.

Solo a lettura finita però ci ho messo un po’ prima di decidermi a scriverne la recensione, perché non ho ben capito se e quanto mi sia piaciuto il libro o meno.
Mi spiego meglio.

Lo stile è decisamente scorrevolissimo ed originale, questo è certo.
L’idea della storia è originale ed accattivante (seppur con sfumature a mio modestissimo parere un pochettino oscure) e la brevità dei capitoli e del volume fanno sì che ne si possa affrontare facilmente la lettura.

Quello che però mi ha lasciata un po’ spiazzata è un altro aspetto.
Non ho trovato un personaggio che abbia riscontrato la mia simpatia (beh, ci potrebbe anche stare: un libro per piacere non deve per forza rientrare totalmente nei gusti dei lettori), ma è quello che hanno fatto o detto i personaggi in alcuni passaggi che mi ha lasciata di stucco.

Certo è solo il primo volume della serie, e volendo potrebbe considerarsi concluso anche così singolarmente, ma il retrogusto dolceamaro percepito alla fine dell’ultima pagina mi ha leggermente contrariata: ho riscontrato alcune scelte di trama che in alcuni punti io non avrei condiviso, e in altri che non ho completamente compreso… soprattutto il finale.

C’è qualcuno che ha letto il libro che vorrebbe confrontarsi con me in privato?
Magari l’avete capito meglio di me?
Apprezzo sempre vedere le cose da punti di vista differenti, perché la realtà non è una unica: dipende sempre da che lato la si osserva. Quindi sono ben accetti i confronti. 😉

Nonostante il mio parere ancora un po’ in bilico, mi sento di consigliarne la lettura se cercate qualcosa di diverso dal solito, un fantasy che vi ponga di fronte a realtà multiple e vi faccia riflettere su quanto possa essere soggettivo e differente ogni punto di vista.





Seanan McGuire è autrice della serie urban fantasy "October Daye", della serie "InCryptid" e di molte altre opere, sia singole che trilogie. Scrive anche narrativa dark sotto lo pseudonimo di Mira Grant. Nel 2010 ha vinto il John W. Campbell Award come miglior esordiente e nel 2013 è stata la prima persona a comparire per ben cinque volte nella stessa votazione al premio Hugo.
In Oscar Fantastica sono usciti Middlegame (2020) e il primo libro della serie dei "Bambini irrequieti", Una porta per ogni cuore (2022).

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