Titolo: Cose che non voglio dimenticare
[Titolo originale: The Memory Book]
Autrice: Lara Avery
Editore: Mondadori
Data di uscita: 14 Marzo 2017
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 312
Volume: autoconclusivo
Un romanzo che colpisce i lettori come un pugno nello stomaco.
- La mia Recensione -
La protagonista nonché voce narrante di questo romanzo è Samantha Agatha McCoy, detta Sammie. Sammie ha 18 anni, è all’ultimo anno delle superiori e abita a Strafford (Vermont) ma grazie ad un suo escamotage va a scuola alla Hanover High nel New Hempshire guidando un vecchio pick-up.Occhiali, gambe magre e sedere grosso, Sammie non è mai stata popolare e non ha mai avuto molta fortuna nelle amicizie, avendo sempre fatto fatica ad integrarsi tra i suoi coetanei… almeno fino a quando non ha iniziato a frequentare il club di Dibattito della scuola.
Da quando ha intrapreso questa avventura, nei desideri di Sammie ha preso forma il sogno di vincere il Torneo Nazionale di Dibattito, entrare poi alla NYU con una borsa di studio e diventare in seguito un avvocato dei diritti umani. E in tutto questo ha sempre trovato grande sostegno nella consulente scolastica Mrs. Townsend, che l’ha sempre sostenuta scolasticamente e anche moralmente. Ed è forse la figura adulta alla quale Sammie sia più legata in assoluto a scuola.
Nelle gare di dibattito Sammie è sempre stata in coppia con Madeline “Maddie” Sinclair, una ragazza tosta dalla cresta rossa di capelli, popolare a scuola, esuberante, nel club di teatro, lesbica e a capo dell’Unione Queer.
Sammie e Maddie hanno passato tantissimo tempo assieme in quattro anni di superiori ma sempre e solo per preparare le gare di dibattito… non è che siano propriamente amiche, però per Sammie, Maddie è quella che si avvicina di più a un’amica. Non ne ha altre.
Certo, non che la casa della famiglia McCoy sia una casa silenziosa: Sammie infatti è la primogenita, ma ha altri tre fratellini dopo di lei che riempiono decisamente le giornate dei genitori: Harrison, Bette e la piccola Davienne “Davy” di soli 6 anni.
Tuttavia un tempo anche Cooper Lind frequentava casa McCoy: Coop, coetaneo di Sammie, è il suo vicino di casa e l’unico che, come lei, sia riuscito ad ottenere una borsa di studio per frequentare la Hanover High. Fin da quando sono nati sono sempre stati migliori amici… ma arrivati alle superiori le cose sono cambiate: lui si è trasformato in un atleta fisicato, è diventato popolare ed è sempre circondato da uno stuolo di ragazze che gli sbavano dietro…
….Sammie invece si è chiusa ancora di più a riccio nella sua solitudine.
Eppure…
Quando come un fulmine a ciel sereno Sammie riceve una diagnosi decisamente pesante, deve immediatamente fare i conti con quella che era sempre stata la sua caratteristica più forte: la memoria.
Sammie ha sempre avuto una memoria eccellente grazie alla quale si è sempre preparata al meglio per i dibattiti… ma ora, dopo quello che ha scoperto sulla propria salute, ha dovuto prendere una decisione non facile: iniziare a scrivere una sorta di diario sul piccolo pc portatile che si porta sempre dietro.
Ed è così che parla ai lettori e ci introduce nella sua storia:
[...] Indizio 3: Sei viva.
Adesso hai capito chi sei?
Sei me, Samantha Agatha McCoy, in un futuro non troppo lontano. Sto scrivendo queste righe per te. Dicono che la mia memoria non sarà più la stessa, che comincerò a dimenticare le cose. All’inizio solo qualcosina, poi molto di più. Quindi scrivo per ricordare.
Questo non sarà un diario o roba del genere. Prima di tutto è un file .doc sul piccolo portatile che mi porto sempre dietro, quindi non è il caso di fare i romantici. E poi prevedo che quando avrò finito di scriverlo (forse mai), sarà più lungo e ampio del classico diario. È un libro. Il libro delle cose che non voglio dimenticare. Ho un talento naturale per lo scrivere troppo.
Ma cosa ha iniziato a cambiare drasticamente la quotidianità della protagonista?
Una malattia assai rara quanto brutta: la Nieman-Pick tipo C, una malattia degenerativa soprattutto diffusa tra i franco-canadesi (come la prozia materna di Sammie) che, tra i vari e gravi sintomi, consiste principalmente nella “demenza”. Peccato che Sammie sia una delle pochissime persone che abbia riscontrato la malattia in età così insolita, motivo per cui nessuno sa esattamente quali potrebbero essere gli sviluppi e le tempistiche della degenerazione.
La Niemann-Pick (ce ne sono tre tipi: A, B, e C, e io ho la C; di solito la chiamano NPC… ed è l’unica C che io abbia mai preso, ahahah) si sviluppa quando il tipo sbagliato di colesterolo si accumula nel fegato e nella milza e di riflesso crea un’ostruzione nel cervello. L’accumulo interferisce con le capacità cognitive, le funzioni motorie, la memoria, il metabolismo… tutti gli ingranaggi. A me non è ancora successo, ma a quanto pare ho i sintomi da circa un anno. Ci sono nomi curiosi per quelli che pensavo fossero solo degli strani tic.
Come c’era da aspettarsi, non è assolutamente facile per una neo maggiorenne affrontare all’improvviso una cosa di tale portata, tanto che non vuole che nessuno venga a sapere della sua malattia… a maggior ragione ora che il Torneo Nazionale di Dibattito si avvicina sempre di più e che è tornato in città Stuart Shah (20 anni), l'affascinante ragazzo per cui Sammie ha una cotta già da qualche anno.
Cosa succederà alla protagonista del libro?
Riuscirà a mantenere il segreto o sarà costretta a raccontarlo a qualcuno?
E chi sarà la prima persona a cui Sammie lo racconterà?
Queste sono solo alcune delle domande che scoprirete leggendo i capitoli di Cose che non voglio dimenticare, un romanzo davvero toccante che Lara Avery ha saputo affrontare con una delicatezza e allo stesso tempo una forza incredibili.
Perché vi dico questo? Perché ho divorato il libro in una manciata di giorni. Beh, avrei potuto finirlo ancor più velocemente, perché la narrazione è davvero magnetica, ma ho voluto andarci più piano per il tipo di argomenti tutt’altro che facili da affrontare… E vi assicuro che capitolo dopo capitolo ho sentito sempre più empaticamente quanto la protagonista oscillasse tra periodi buoni e periodi tutt’altro che buoni, quanto una malattia del genere sia uno shock tremendo per lei e per la sua famiglia, e quanto la vita possa essere misteriosa, imprevedibile e talvolta decisamente dura.
La narrazione in prima persona di Sammie come una sorta di diario in cui parla a se stessa (e anche ai lettori) mi ha catturata fin dalle prime righe, convincendomi sempre di più pagina dopo pagina, arrivando ad un punto (che non posso spoilerare) in cui ho fatto davvero fatica a leggere le parole che mi si confondevano davanti agli occhi appannati dalle lacrime…
Sono solita leggere libri tristi? No. Ma sono una persona molto empatica che si immerge appieno nelle letture quando hanno qualcosa d’importante… e in questo caso ho affrontato un libro che mi ha fatto battere il cuore e consumare fazzoletti, mi ha fatta riflettere e commuovere non poco!
Perché ho scelto di parlarne qui nel mio blog? Perché è stata una lettura scelta così d’istinto, un libro preso per caso in biblioteca ma che mi ha colpita al cuore: mi ha regalato momenti difficili da descrivere ma assolutamente importanti da condividere.
E lo faccio anche con questa citazione finale del libro:
Le storie fanno bene in momenti come questi, fa bene raccontarle e ascoltarle
Ho pensato a Coop e ai messaggi che abbiamo appeso in giro per casa
Le storie fanno sempre bene
Lara Avery vive a Minneapolis, Minnesota, dove scrive per la rivista letteraria “Revolver”.
Questo è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.
Questo è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.
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