Titolo: Cosa siamo nel buio
Autore: Tobia Rossi
Editore: Mondadori ragazzi
Data di uscita: 21 Maggio 2024
Genere: Narrativa contemporanea | bullismo | omofobia | Adolescenza
Pagine: 256
Volume: autoconclusivo
Cosa siamo nel buio di Tobia Rossi, pubblicato dalla casa editrice Mondadori Ragazzi, parla di un ragazzo molto solo che decide di scappare dalle sofferenze quotidiane, nascondendosi.
Questo romanzo è stato tratto da uno spettacolo teatrale del medesimo autore.
- La mia Recensione -
Cosa siamo nel buio vede come protagonista Gio (Giovanni), un ragazzo di circa 14 anni estremamente solo, oltre ad essere costantemente preso in giro per il suo modo di vestire, per i capelli decolorati e tinti con colori sgargianti, per le unghie mangiucchiate quasi fino all'osso... e perfino per il suo essere così solitario.
Anzi, non bastano le prese in giro di tutti, perché ci sono pure dei bulli, capitanati dal terribile Kevin, che lo assillano e lo bullizzano costantemente chiamandolo Fogna-Man (anche se Gio non puzza mica!) e facendogli cose tremende!!
Gio ogni tanto cerca di ignorarli, ma essendo sempre in netta minoranza, eseguire i loro ordini fa finire prima le sue sofferenze... ma non le umiliazioni, che gli si stampano addosso come tatuaggi indelebili.
Proprio per questo, quello che Gio teme di più non è tanto l'essere isolato dagli altri compagni di scuola, ma la costante ansia di cosa gli potrebbero fare di peggio...
e così decide di sparire.
Zaino in spalla, sacco a pelo, un po' di cibo e attrezzi da campeggio, Gio va a nascondersi in una grotta sotterranea che nessuno conosce, una grotta buia dove non batte mai il sole.
Gio non ha programmato quanto starà nascosto lì, ma sa che questa sua sparizione desterà sicuramente uno scossone in tutti coloro che l'hanno sempre ignorato... perfino sua madre.
Al buio e da solo, Gio inizia a riflettere, a rivangare i ricordi e le brutte esperienze che l'hanno portato al limite della sopportazione e si convince sempre di più di aver fatto la scelta giusta, dopo aver postato dei video condanna sul proprio profilo TikTok prima di partire e di lasciare a casa il cellulare.
Già , perché Gio è fan di TrueCrime e sa bene quanto il cellulare possa essere utile per essere rintracciato... e lui non ha intenzione di esser trovato.
Almeno così è quando, qualche giorno dopo la sua sparizione, le ricerche iniziano a circolare ovunque, anche al telegiornale e in TV... ma lui non sa nulla, ipotizza solo cosa potrebbe succedere.
Non si preoccupa per sua madre, non gli balza nemmeno in mente Debbie, la ragazza ossessionata da lui che pare essere l'unica a tenere a lui...
Anzi, non bastano le prese in giro di tutti, perché ci sono pure dei bulli, capitanati dal terribile Kevin, che lo assillano e lo bullizzano costantemente chiamandolo Fogna-Man (anche se Gio non puzza mica!) e facendogli cose tremende!!
Gio ogni tanto cerca di ignorarli, ma essendo sempre in netta minoranza, eseguire i loro ordini fa finire prima le sue sofferenze... ma non le umiliazioni, che gli si stampano addosso come tatuaggi indelebili.
Proprio per questo, quello che Gio teme di più non è tanto l'essere isolato dagli altri compagni di scuola, ma la costante ansia di cosa gli potrebbero fare di peggio...
e così decide di sparire.
Zaino in spalla, sacco a pelo, un po' di cibo e attrezzi da campeggio, Gio va a nascondersi in una grotta sotterranea che nessuno conosce, una grotta buia dove non batte mai il sole.
Gio non ha programmato quanto starà nascosto lì, ma sa che questa sua sparizione desterà sicuramente uno scossone in tutti coloro che l'hanno sempre ignorato... perfino sua madre.
Al buio e da solo, Gio inizia a riflettere, a rivangare i ricordi e le brutte esperienze che l'hanno portato al limite della sopportazione e si convince sempre di più di aver fatto la scelta giusta, dopo aver postato dei video condanna sul proprio profilo TikTok prima di partire e di lasciare a casa il cellulare.
Già , perché Gio è fan di TrueCrime e sa bene quanto il cellulare possa essere utile per essere rintracciato... e lui non ha intenzione di esser trovato.
Almeno così è quando, qualche giorno dopo la sua sparizione, le ricerche iniziano a circolare ovunque, anche al telegiornale e in TV... ma lui non sa nulla, ipotizza solo cosa potrebbe succedere.
Non si preoccupa per sua madre, non gli balza nemmeno in mente Debbie, la ragazza ossessionata da lui che pare essere l'unica a tenere a lui...
...e mai si sarebbe immaginato di trovarsi faccia a faccia con Mirko.
Già , proprio quel Mirko che lui osserva con molta attenzione da tanto tempo e di cui ha una segreta cotta! Nessuno sa che gli piaccia Mirko, nemmeno Mirko stesso...
...fino a quando, per caso, Mirko si imbatte proprio nella grotta dove si nasconde Gio.
La cosa sorprende immensamente entrambi, e se da una parte uno non sa se correre immediatamente dalle autorità a dire di averlo trovato, l'altro invece si vede davanti agli occhi una realtà migliore di quanto avrebbe potuto sognare.
Perché ora che Mirko sa della sua fuga e del suo nascondiglio, può sfruttare questa occasione per entrare in confidenza con lui, per parlargli faccia a faccia senza i bulli alle calcagna, per chiedergli di mantenere il suo segreto e al contempo per usarlo come "fonte di informazioni" su cosa accada al di fuori della grotta.
La conoscenza e la connessione tra i due coetanei diventa sempre più forte giorno dopo giorno, perché sì Gio ha bisogno del cibo che gli procura Mirko, ma al contempo Mirko sente la necessità di continuare a tornare nella grotta per parlare con Gio, per scoprire cosa l'abbia spinto ad agire a quel modo, anche perché una grossa fetta di senso di colpa lo attanaglia: Mirko sa bene cosa ha dovuto passare Gio nei mesi precedenti, ma non ha mai mosso un dito per difenderlo.
Nel buio e nel silenzio della grotta, protetti dall'anonimato, i due ragazzi iniziano a parlare, togliendo i muri dietro cui si nascondevano ogni giorno, iniziando a scavare nel profondo l'uno dell'altro, sentendosi più liberi...
La nuova routine, e il segreto che condividono, li porterà però ad accelerare i tempi e le reazioni, che tra i due saranno molto differenti!!
Questo libro è molto breve, l'ho letto in un solo giorno, e ne sono stata attirata dal titolo e dalla trama del retrocopertina... beh, purtroppo le mie aspettative sono state decisamente deluse.
La storia, che è iniziata in modo molto intrigante e che scava sempre più a fondo nell'introspezione e nell'animo del tormentato protagonista Gio, prometteva bene. Sapevo che non sarebbe stata una lettura leggera e che i temi trattati sarebbero stati tosti, eppure mi aspettavo altro...
...prima cosa tra tutte, la narrazione. Non sono abituata a leggere testi con la narrazione in seconda persona, ma in questo caso ho spesso avuto la sensazione di confusione: non sempre mi era così chiaro quando si parlasse di Gio, quando di Mirko, o quando l'autore parlasse ai lettori per farli immedesimare maggiormente.
Questa chiave narrativa, che sarebbe potuta essere un elemento di originalità , gli si è ritorta contro, a mio modestissimo parere.
La confusione narrativa mi ha impedito di immergermi nella storia e, per quanto io fossi interessata a scoprire qualcosa di più del protagonista, non ho molto empatizzato perché le cose dette e non dette mi hanno lasciata in superficie... forse avrei avuto bisogno che la scrittura andasse più a fondo, svelasse di più e non lasciasse troppo "da intendere liberamente al lettore".
Un po' come è successo nel finale del libro: un finale molto rapido, poco spiegato, sconvolgente e soprattutto un finale che non mi ha dato modo di capire il vero "Perché" di quel che è successo.
Già , proprio quel Mirko che lui osserva con molta attenzione da tanto tempo e di cui ha una segreta cotta! Nessuno sa che gli piaccia Mirko, nemmeno Mirko stesso...
...fino a quando, per caso, Mirko si imbatte proprio nella grotta dove si nasconde Gio.
La cosa sorprende immensamente entrambi, e se da una parte uno non sa se correre immediatamente dalle autorità a dire di averlo trovato, l'altro invece si vede davanti agli occhi una realtà migliore di quanto avrebbe potuto sognare.
Perché ora che Mirko sa della sua fuga e del suo nascondiglio, può sfruttare questa occasione per entrare in confidenza con lui, per parlargli faccia a faccia senza i bulli alle calcagna, per chiedergli di mantenere il suo segreto e al contempo per usarlo come "fonte di informazioni" su cosa accada al di fuori della grotta.
La conoscenza e la connessione tra i due coetanei diventa sempre più forte giorno dopo giorno, perché sì Gio ha bisogno del cibo che gli procura Mirko, ma al contempo Mirko sente la necessità di continuare a tornare nella grotta per parlare con Gio, per scoprire cosa l'abbia spinto ad agire a quel modo, anche perché una grossa fetta di senso di colpa lo attanaglia: Mirko sa bene cosa ha dovuto passare Gio nei mesi precedenti, ma non ha mai mosso un dito per difenderlo.
Nel buio e nel silenzio della grotta, protetti dall'anonimato, i due ragazzi iniziano a parlare, togliendo i muri dietro cui si nascondevano ogni giorno, iniziando a scavare nel profondo l'uno dell'altro, sentendosi più liberi...
È buio. E nel buio puoi essere quello che vuoi, puoi essere tutto o niente.
La nuova routine, e il segreto che condividono, li porterà però ad accelerare i tempi e le reazioni, che tra i due saranno molto differenti!!
Questo libro è molto breve, l'ho letto in un solo giorno, e ne sono stata attirata dal titolo e dalla trama del retrocopertina... beh, purtroppo le mie aspettative sono state decisamente deluse.
La storia, che è iniziata in modo molto intrigante e che scava sempre più a fondo nell'introspezione e nell'animo del tormentato protagonista Gio, prometteva bene. Sapevo che non sarebbe stata una lettura leggera e che i temi trattati sarebbero stati tosti, eppure mi aspettavo altro...
...prima cosa tra tutte, la narrazione. Non sono abituata a leggere testi con la narrazione in seconda persona, ma in questo caso ho spesso avuto la sensazione di confusione: non sempre mi era così chiaro quando si parlasse di Gio, quando di Mirko, o quando l'autore parlasse ai lettori per farli immedesimare maggiormente.
Questa chiave narrativa, che sarebbe potuta essere un elemento di originalità , gli si è ritorta contro, a mio modestissimo parere.
La confusione narrativa mi ha impedito di immergermi nella storia e, per quanto io fossi interessata a scoprire qualcosa di più del protagonista, non ho molto empatizzato perché le cose dette e non dette mi hanno lasciata in superficie... forse avrei avuto bisogno che la scrittura andasse più a fondo, svelasse di più e non lasciasse troppo "da intendere liberamente al lettore".
Un po' come è successo nel finale del libro: un finale molto rapido, poco spiegato, sconvolgente e soprattutto un finale che non mi ha dato modo di capire il vero "Perché" di quel che è successo.
Ripeto, il libro aveva molte potenzialità iniziali, ma ahimè non è stato di mio gradimento. E mi dispiace, perché sento che la storia sarebbe potuta essere molto più profonda e coinvolgente di quanto lo sia stata.
Se qualcuno ha letto il libro e ha percepito sensazioni e spiegazioni diverse non esiti a contattarmi, perché sono sempre molto disponibile al dialogo e sono sempre curiosa di scoprire i pareri altrui.... quindi fatevi sotto!
Se qualcuno ha letto il libro e ha percepito sensazioni e spiegazioni diverse non esiti a contattarmi, perché sono sempre molto disponibile al dialogo e sono sempre curiosa di scoprire i pareri altrui.... quindi fatevi sotto!
Tobia Rossi (Ovada, 1986) è drammaturgo, sceneggiatore e story editor.
Collabora coi principali teatri milanesi, tra cui il Piccolo Teatro (Abbecedario per il mondo nuovo) e il Teatro Elfo Puccini (Sono solo nella stanza accanto). Insegna presso il Teatro Franco Parenti, la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti e lo IED - Istituto Europeo del Design.
Nel 2023 ha vinto il Premio Internazionale per la drammaturgia LGBTQ+ Carlo Annoni col monologo Piccola bestia.
Lo spettacolo teatrale che ha ispirato questo romanzo, Nascondino, ha vinto il Mario Fratti Award 2019 ed è andato in scena in Italia, a Londra e New York.
Collabora coi principali teatri milanesi, tra cui il Piccolo Teatro (Abbecedario per il mondo nuovo) e il Teatro Elfo Puccini (Sono solo nella stanza accanto). Insegna presso il Teatro Franco Parenti, la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti e lo IED - Istituto Europeo del Design.
Nel 2023 ha vinto il Premio Internazionale per la drammaturgia LGBTQ+ Carlo Annoni col monologo Piccola bestia.
Lo spettacolo teatrale che ha ispirato questo romanzo, Nascondino, ha vinto il Mario Fratti Award 2019 ed è andato in scena in Italia, a Londra e New York.
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