giovedì 25 aprile 2024

Recensione "ICEBREAKER" di Hannah Grace - Oscar Mondadori Fantastica


Titolo: Icebreaker
[Titolo originale: Icebreaker]
Autrice: Hannah Grace
Editore: Oscar Mondadori Fantastica
Data di uscita: 17 Ottobre 2023
Genere: Romance | Sport Romance | New Adult | Trigger Warning | Spicy
Pagine: 483
Volume della serie: 1° | autoconclusivo


Icebreaker di Hannah Grace, pubblicato nella versione italiana da Mondadori, è una lettura che mi ha stupita... sotto più punti di vista.


- La mia Recensione -

N.B.= recensione con SPOILER 

Anastasia “Stassie” Allen, capelli ricci castano chiaro e occhi azzurri, ha ventun anni e frequenta il secondo anno di college alla Maple Hills, UCMH in California, grazie alla borsa di studio che ha vinto come pattinatrice artistica di figura a coppie sul ghiaccio.
Si è trasferita dall’altra parte della nazione assieme alla sua migliore amica Lola Mitchell - studia arte e sogna di diventare un’attrice famosa – che è anche sua coinquilina.

Anastasia ha sempre fatto di tutto per il pattinaggio e ha dedicato la sua intera vita ai durissimi allenamenti sul ghiaccio, preparandosi in coppia… con dei partner che l’hanno sempre delusa.
Ora che è arrivata al college, dove studia economia, ed è allenata dalla rigidissima e severissima allenatrice Aubrey Brady, è stata abbinata ad un altro pattinatore, rimasto anche lui “s-coppiato”, Aaron Carlisle.
Aaron è un ottimo pattinatore ed è ostinato e competitivo almeno quanto Anastasia: sono in sintonia sul ghiaccio e quindi dovrebbero essere perfetti, passando praticamente tutto il tempo assieme sia in pista che a casa, visto che pure Aaron è coinquilino di Lola e Stassie.
Anzi, lui è il proprietario della casa dove alloggiano.

Perfetto, direte… no? Ehm, non proprio. Perché non solo Stassie è da tempo sottopeso e ha numerosi problemi col cibo (è sempre costantemente ossessionata da cosa possa o non possa mangiare), ma è anche una perfezionista e una maniaca del controllo e viaggia costantemente col suo planner cartaceo che aggiorna in continuazione e senza il quale non riuscirebbe a superare le sue pienissime e stressantissime giornate.

Peccato che Aaron sia alquanto subdolo, pressante e manipolativo nei confronti della sua partner sportiva: continua a controllare, criticare, giudicare e angosciare Stassie, la quale non fa altro che assecondare ogni sua richiesta in modo fin troppo docile, giustificandolo per il bene del pattinaggio.
Stassie è decisamente succube di Aaron e - nonostante sappia che la cosa non sia assolutamente un bene per lei - fatica a dire ad alta voce e a confessare perfino a se stessa quanto lui sia per lei una grandissima fonte di ansia, stress psicologico e fisico!!

Soffocare è un eufemismo. Aaron non si è praticamente mai staccato da me nelle ultime settimane, ed è stato pesante. […] Per quanto mosse dalle migliori intenzioni, le gentilezze di Aaron a volte sembrano più una forma di controllo. […]
«I genitori di Aaron si manipolano di continuo, è una situazione estremamente malsana, e Aaron è cresciuto con la convinzione che la manipolazione sia l’unico modo per ottenere le cose. Vuole essere migliore di loro, e ci prova, spesso è un amico fantastico.»
«Ma se la prende spesso con te?»
«Sono decisamente io il bersaglio delle sfuriate del suo pessimo umore, ma c’è anche da dire che passo più tempo di tutti con lui. A volte sembra che tutto sia perfetto, e d’improvviso, non lo è più, e io non so mai cos’ho fatto di sbagliato.»

E questo suo comportamento succube non fa che peggiorare sia la sua situazione psico-fisica che il rapporto con le persone che le vogliono davvero bene.

Aaron è decisamente ricco e viziato, cosa che invece non può dire di sé Stassie, che ha ben due pesi sulle spalle: il fatto di non provenire da una famiglia ricca e per questo il sabato mattina insegna pattinaggio alle piccole pattinatrici, e soprattutto… Stassie è stata adottata.
Lo sa fin da quand’era piccola e i suoi genitori le hanno sempre mostrato tutto il loro amore nei suoi confronti… ma lei ha sempre sentito la pressione di voler dimostrare loro di essere la migliore in tutto e per tutto, puntando moltissimo non solo sui voti scolastici, ma soprattutto sul pattinaggio.
Per lei essere una pattinatrice perfetta e arrivare alle Olimpiadi sarebbe non solo una rivincita con se stessa, ma anche una piccola ricompensa per i suoi meravigliosi genitori che non le hanno mai fatto mancare nulla, nonostante tutto.

Julia e Colin Allen le hanno sempre detto quanto le vogliano bene e siano soddisfatti di lei, eppure, dentro di sé, Stassie sente di non essere mai abbastanza per poterli ripagare del dono che le hanno fatto.

Sarà per questo che Stassie è tanto rigida con se stessa… quanto è invece totalmente disinibita in compagnia maschile?
Non perde occasione per darsi alla pazza gioia e sfogare i suoi istinti con il suo “friend with benefits” Ryan Rothwell. Ryan è il capitano della squadra di basket del college, alto due metri, biondo, dolce e affettuoso, insomma potrebbe essere il ragazzo perfetto… se non fosse che Stassie non vuole assolutamente avere una relazione fissa con nessuno (complici i traumi amorosi passati) e augura a Ryan di trovarsi una storia d’amore come si merita, visto che è il suo migliore amico.
E già qui io avrei un po’ da ridire… gli augura il meglio ma lo tiene comunque arpionato a sé per una non-relazione quasi morbosa, che chiunque vedendoli scambia per una vera relazione. 😒😕

E, come se non bastasse, tutti i numerosi e radicati problemi di Stassie sono totalmente invisibili alla sua migliore amica Lola e ad Aaron, che più che un amico sembra alquanto possessivo nei suoi confronti, e tratta sempre male Ryan anche se Anastasia continua a digli che sono solo scopamici.😈

C’è più di qualcosa che non va…!😲😨 🤦

Una sera ad una festa alcolica (sebbene l’allenatrice glielo vieti), Stassie fa la conoscenza di un ragazzo grande e grosso, Nathan Hawkins (21 anni) capitano della squadra di hockey sul ghiaccio.
Nathan studia medicina sportiva nello stesso college, è del Colorado e oltre ad essere il miglior giocatore della sua squadra, è anche un gran bel ragazzo: molto alto, muscoli scolpiti, spalle larghe, fossette sulle guance, capelli e occhi scuri, nonché un enorme senso di responsabilità e protezione che prova nei confronti dei suoi compagni di squadra.
Tutti sanno quanto lui sia un ottimo capitano e un bravo ragazzo… malgrado sia già andato a letto con la maggior parte delle ragazze di quel college! Insomma un donnaiolo dal cuore buono.
Ooookay…. 🤔
Ma dobbiamo giustificare anche lui per il pessimo rapporto con suo padre Ian Hawkins e il suo passato doloroso che hanno condizionato e plasmato Nate… no?

Anche Nathan è arrivato al college con il suo migliore amico fin dai tempi dell’asilo: Robbie Hamlet, ha preso una borsa di studio per l’hockey ma, essendo in sedia a rotelle, affianca il coach con lo scopo di diventare in futuro un vero allenatore. Robbie è per Nathan come un fratello, si sostengono in tutto e per tutto e ci sono sempre stati l’uno per l’altro.

Nathan e Stassie non si sono mai conosciuti e a prima vista non si sopportano… eppure la loro prima conoscenza sarà fin troppo esplosiva e intima…!! 👿💣🌶

Il caso vorrà poi che le loro vite vengano nettamente scombussolate e forzatamente ravvicinate a causa di un incidente che compromette l’utilizzo della pista da hockey con conseguente condivisione della pista da pattinaggio artistico.

Nemmeno da chiedervi se potete già immaginare cosa succederà, date queste premesse… no?
Beh, io vi aggiungo anche che ci saranno scene alquanto bollenti e – a mio modestissimo parere – tutt’altro che indicate per un pubblico molto giovane al quale parrebbe esser rivolto il libro, senza darne nessun avvertimento.

Quindi Trigger Warning e Scene molto Spicy che sarebbero dovute essere indicate più esplicitamente nella promozione del libro, o per lo meno indicate a grandi linee nella trama. 💣😱❗❗❗

Ci sta che si sia voluto creare un po’ di curiosità nei lettori, catturati dalla bella copertina e dalla tematica sportiva inerente al pattinaggio sul ghiaccio (io per prima sono stata attirata da questo libro per i medesimi motivi).
Tuttavia, proprio per i sopracitati contenuti un po’ forti, non me la sentirei di consigliare la lettura del libro a chiunque!

Insomma, i punti a sfavore che non mi hanno fatto apprezzare la trama sono:
- una quasi-mancanza di contenuto sportivo che è stato a malapena accennato (ho avuto la sensazione che il pattinaggio non sia per nulla il perno attorno a cui ruota la storia, bensì un mero contorno),
- decisamente troppe e ripetute scene esplicite bollenti buttate lì un po’ a casaccio (come se fossero quelle il fulcro della storia),
- l’inserimento di varie e preoccupanti problematiche appartenenti alla protagonista spesso affrontate dall’autrice con quasi fin troppa leggerezza e pressapochezza,
- una protagonista femminile che mi è risultata fin dall’inizio antipatica, superficiale, manipolata, eccessiva e al contempo anche insipida,
- un protagonista maschile che viene inizialmente descritto come tutt’altro che un bravo ragazzo ma che poi, fondamentalmente, lo è e da sottone si strugge per una ragazza che, diciamocelo, non lo tratta bene e non si fida mai completamente di lui nonostante tutte le dimostrazioni concrete di Nate,
- la mancanza di spessore di determinati personaggi: Robbie e Lola, sebbene siano i migliori amici dei protagonisti, passano nettamente in secondo piano e assumono spesso un ruolo marginale perfino rispetto ad altri personaggi come Henry, JJ e Russ (non posso però spoilerarvi il perché),
- una serie di controsensi sia nella trama che nei comportamenti dei personaggi,
- una quantità di scene e pagine che un po’ si ripetono e che sarebbero potute tranquillamente esser tagliate o ridotte,
- un antagonista che è davvero un pessimo elemento e che lascerà grosse ferite in profondità alla protagonista per un luuungo tempo, ma che nonostante tutto, la passa alquanto liscia,
- una mancanza di spessore del nucleo della storia,
- la sproporzione netta tra la folla di amici che circondano Nathan e la quasi totale assenza di amiche di Stassie,
- un finale fin troppo rapido, scontato e ottimista che passa sopra a tutte le problematiche tossiche come se niente fosse…

… potrei continuare, ma preferisco fermarmi qui.

Vi dico invece ora quali sono gli aspetti che mi hanno portata a leggere il libro dall’inizio alla fine e che mi hanno stupita in positivo:
- una narrazione con due P.O.V. alternati da parte dei protagonisti,
- una relativa scorrevolezza della narrazione che – sebbene ci siano capitoli “per allungare un po’ il brodo” – mi ha tenuta incollata alle pagine e mi ha fatto leggere relativamente velocemente il libro,
- un linguaggio non troppo arzigogolato e invece diretto (okay, in alcuni punti fin troppo diretto, sarebbe bastato anche un po’ meno …😳),
- una copertina + titolo + tematica sportiva e giovanile new adult che mi ha incuriosita,
- dei personaggi secondari che hanno ravvivato l’andamento della storia,
- la solidarietà tra i compagni della squadra di hockey che sono quasi come una famiglia,
- la consapevolezza che sia il primo libro non solo dell’autrice, ma anche di una serie.

Pare evidente lo squilibrio tra i contro e i pro… per questo sono stata molto combattuta prima di scegliere che voto dare al libro, dato che alcune parti non mi sono piaciute proprio per niente! Insomma il mio commento riassuntivo è un GNÌ...

L’esordio di Hannah Grace è stato un esordio strano che ha incuriosito un sacco… creando forse fin troppe aspettative, ahimè per la maggior parte deluse, dal mio modestissimo punto di vista.
Non so se sia l’idea che avevo che fosse uno YA e invece è decisamente un NA. 🤔🤔🤔

Nonostante tutto, però, sono curiosa di continuare a leggere i prossimi due libri della Maple Hills Series, perché vedranno come protagonisti due personaggi che mi sono stati simpatici e sui quali avrei puntato anch’io nell’approfondimento delle loro storie personali.
Quindi mi ritroverete sicuramente nei prossimi mesi a parlare di Wildfire e, quando uscirà, anche di Daydream.

E voi che ne pensate? Fatemi sapere nei commenti!


Hannah Grace, inglese di Manchester, si definisce un'autrice di "libri soffici e confortevoli"; scrive soprattutto romance contemporanei e new adult. Quando non è impegnata a descrivere gli occhi di chiunque diecimila volte in un capitolo, dando accidentalmente lo stesso nome a più personaggi o usando incomprensibili espressioni inglesi, la si può trovare in giro con il marito e i suoi cani Pig e Bear. Ha pubblicato tre romanzi della serie "Maple Hills": Icebreaker (2023), Wildfire (2023) e Daydream (2024).

Nessun commento:

Posta un commento