Titolo: Anna che sorride alla pioggia
Autore: Guido Marangoni
Editore: Sperling&Kupfer
Data di uscita: 9 Settembre 2017
Genere: Narrativa | Autobiografico
Pagine: 204
Volume: autoconclusivo
Un'ora dopo aver letto l'esito del test di gravidanza, avevo già montato un canestro in giardino. «È un maschio, me lo sento!». Perché dopo due meravigliose figlie femmine era giusto, se non pareggiare i conti, almeno bilanciare un po' le parti. A Daniela l'ultima cosa che interessava era il sesso della creatura che portava in grembo. Bastava che fosse sana, diceva. Che poi è il pensiero di ogni genitore, solo che, quando la vita ti ha già messo alla prova, quel pensiero non lascia spazio a nessun altro. Poi ci fu il succo alla pera. Qualche sorso per svegliare a suon di zuccheri il piccoletto, in modo che si posizionasse a favore di ecografo. Fu quello il giorno in cui capii che mi dovevo preparare, perché qualcosa stava davvero per cambiare. Quando la dottoressa ci convocò e senza tanti preamboli ci disse: «Si tratta della trisomia 21», invece, capii un'altra cosa: che Daniela era già pronta. «È maschio o femmina?», chiese, lasciandomi a bocca aperta ancora una volta. Perché adesso sì, l'unica cosa che contava era sapere chi sarebbe arrivato nella nostra famiglia. Era Anna la buona notizia che stavamo aspettando.
Guido Marangoni è nato e vive a Padova. Ingegnere informatico, nel 2015 è stato speaker ufficiale al TEDx con il suo talk La potenza della fragilità, e a maggio dello stesso anno ha aperto la pagina Facebook Buone notizie secondo Anna, in cui ha scelto di sorridere dei luoghi comuni sulla sindrome di Down, per suggerire un rapporto più positivo e costruttivo con la disabilità, mettendo sempre al primo posto la persona. Ha una rubrica sul Corriere Buone Notizie, l'inserto settimanale del Corriere della Sera. Dopo la pubblicazione del suo primo libro, Anna che sorride alla pioggia (Premio Selezione Bancarella 2018), ha girato sale e teatri di tutta l'Italia con lo spettacolo Siamo fatti di-versi, perché siamo poesia, ispirato al suo libro. Ha tenuto numerose conferenze sui temi della diversità e dell'inclusione in scuole, università e aziende, incontrando migliaia di persone che si sono innamorate della sua storia e ognuna a suo modo ha lasciato un segno nella sua vita. Come stelle portate dal vento è anche un modo per ringraziarle.
Buongiorno lettori!
Per questo post ho deciso di parlarvi di un libro che è ambientato a Padova (la mia città), ma non l'ho scelto solo perché all'interno ci sono descritti alcuni posti che conosco bene, l'ho scelto invece per la grande positività che trasmette e per l'ottimismo contagioso che traspare dalle parole dell'autore, il quale ci parla in prima persona della sua vita.
Perciò non indugio ulteriormente e vi lascio leggere il mio pensiero. 😉
Perciò non indugio ulteriormente e vi lascio leggere il mio pensiero. 😉
Guido (ingegnere informatico) e Daniela (psicologa),
con le loro figlie Marta e Francesca, sono un’allegra e felice famiglia padovana che, nonostante le avversità che la vita ha riservato loro, non perdono mai la voglia di scherzare e di ridere assieme, come quando teneramente le donne di casa chiamano Guido con l’appellativo “Sei un deficiente!” seguito da una sonora risata.
Le sorprese della vita però non sono sempre tristi e dolorose (infatti nel passato della famiglia Marangoni c’è più di qualche episodio che fa sgorgare qualche lacrima amara) e all'improvviso una notizia impensata li accoglie: una nuova gravidanza, che regalerà alla famiglia una serie sconfinata di emozioni!!
Anche le cose belle però possono essere accompagnate da qualche preoccupazione, ed in parte è questo il caso: la pancia della mamma infatti racchiude un qualcosa “in più”… Che papà Guido inizia fin da subito a valutare con uno spirito di osservazione attento ai dettagli.
Le qualità positive di questi due genitori si capiscono fin da subito, infatti non solo mostrano una grande complicità ed intesa tra loro, ma riescono anche a completarsi a vicenda, in positivo:
Se però i genitori hanno preso così bene la notizia, come comunicarlo alle sorelle maggiori? E soprattutto come la prenderanno loro?
Al che, con genitori così ottimisti e forti, non ci poteva essere reazione migliore dalle piccole:
E così pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, papà Guido ci racconta in prima persona tutto quello che gli passa per la mente, quello che prova lui, quello che prova la sua dolce metà Daniela, e soprattutto l’amore che sentono già per la nuova bimba in arrivo.
Mi ha colpito in modo particolare il racconto della scelta del nome… di cui però non voglio svelare nulla per non rovinare la sorpresa ai lettori (i quali scommetto rimarranno altrettanto colpiti come me!!).
Con spiccata ironia, fluidità di linguaggio e narrazione, Guido Marangoni descrive parti così personali della vita della sua famiglia, e lo fa in un modo talmente diretto e schietto che mi sembrava quasi di poterlo vedere di fronte a me, come se mi raccontasse tutto a voce via via che leggevo le pagine.
Ho apprezzato davvero moltissimo non solo la maniera in cui ha affrontato il tutto emotivamente, ma soprattutto come lo ha descritto a parole, nero su bianco, anche a chi come me è una perfetta sconosciuta, che però si è potuta immaginare ogni situazione più o meno forte, con il fazzoletto tenuto accanto, lì pronto per essere usato… perché nelle parole di Guido ho trovato tanta sincerità, tanta adrenalina di quella che provi quando fai un salto nel vuoto, tanta voglia di scoprire, conoscere ed amare la piccola in arrivo, una grandissima sensibilità e soprattutto un enorme ottimismo, allegria e positività contagiosi che è riuscito a trasmettere perfettamente con le sue parole.
Di più non posso svelare, per non rovinare la sorpresa, ma vi assicuro che leggendo questo libro sarete coinvolti appieno, verrete trasportati per qualche ora nella vita della famiglia Marangoni, nello sguardo pieno d’amore dei suoi componenti, nella delicatezza dei temi, nella positività ed ottimismo con cui vengono accolti, la naturalezza con la quale ne parlano forse vi stupirà e soprattutto potrete percepire quel sorriso luminoso e caldo di qualcuno che piano piano, con semplicità e complicità, conquisterà a poco a poco tutti quelli che incontrerà. ;-)
Mi sono rimaste molto impresse alcune frasi che ho trovato nel libro, quindi, oltre a consigliare vivamente a tutti la lettura di “Anna che sorride alla pioggia”, ho pensato di condividerle con voi proprio per darvi il giusto sprint in più e convincervi ulteriormente a prendere in mano questo libro così colorato e positivo (la copertina ed il titolo rappresentano appieno, a parer mio, lo spirito di questa famiglia 😉 ), leggerlo tutto d’un fiato e rifletterci su.
Le sorprese della vita però non sono sempre tristi e dolorose (infatti nel passato della famiglia Marangoni c’è più di qualche episodio che fa sgorgare qualche lacrima amara) e all'improvviso una notizia impensata li accoglie: una nuova gravidanza, che regalerà alla famiglia una serie sconfinata di emozioni!!
Anche le cose belle però possono essere accompagnate da qualche preoccupazione, ed in parte è questo il caso: la pancia della mamma infatti racchiude un qualcosa “in più”… Che papà Guido inizia fin da subito a valutare con uno spirito di osservazione attento ai dettagli.
Lo ricordo perfettamente: il ventunesimo piano. Ne sono certo perché il 21 è il giorno del compleanno mio e di mia figlia Francesca. È più forte di me, ovunque incontri quel numero lo noto. Nulla di scaramantico, ma ricordo sempre quando compare nelle mie giornate.
Da quel giorno però il numero 21 avrebbe avuto un significato tutto nuovo e inaspettato per me, anche se ancora non lo sapevo.
Le qualità positive di questi due genitori si capiscono fin da subito, infatti non solo mostrano una grande complicità ed intesa tra loro, ma riescono anche a completarsi a vicenda, in positivo:
…Trisonomia 21. Ventuno… Quel nuovo ventuno aveva spodestato per sempre il giorno del mio compleanno.
«Mi scusi dottoressa, è maschio o femmina?» Daniela mi salvò dall'esondazione emotiva con uno dei suoi colpi di genio più brillanti di sempre.
Se però i genitori hanno preso così bene la notizia, come comunicarlo alle sorelle maggiori? E soprattutto come la prenderanno loro?
Al che, con genitori così ottimisti e forti, non ci poteva essere reazione migliore dalle piccole:
«…va tutto bene, ma…» Mai un «ma» fu più pesante di quello. «La piccola ha la sindrome di Down. » Ecco, l’ho detto, pensai.
«Ma quindi è come Sara? » esclamò Marta, quasi sollevata, pensando alla nostra giovane amica.
«Ma sì! Come Sara… e quindi qual è il problema? » urlò Francesca, alzandosi felice di aver scongiurato qualche altro rischio che potesse privarla della tanto desiderata sorellina.
E così pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, papà Guido ci racconta in prima persona tutto quello che gli passa per la mente, quello che prova lui, quello che prova la sua dolce metà Daniela, e soprattutto l’amore che sentono già per la nuova bimba in arrivo.
Mi ha colpito in modo particolare il racconto della scelta del nome… di cui però non voglio svelare nulla per non rovinare la sorpresa ai lettori (i quali scommetto rimarranno altrettanto colpiti come me!!).
Con spiccata ironia, fluidità di linguaggio e narrazione, Guido Marangoni descrive parti così personali della vita della sua famiglia, e lo fa in un modo talmente diretto e schietto che mi sembrava quasi di poterlo vedere di fronte a me, come se mi raccontasse tutto a voce via via che leggevo le pagine.
Ho apprezzato davvero moltissimo non solo la maniera in cui ha affrontato il tutto emotivamente, ma soprattutto come lo ha descritto a parole, nero su bianco, anche a chi come me è una perfetta sconosciuta, che però si è potuta immaginare ogni situazione più o meno forte, con il fazzoletto tenuto accanto, lì pronto per essere usato… perché nelle parole di Guido ho trovato tanta sincerità, tanta adrenalina di quella che provi quando fai un salto nel vuoto, tanta voglia di scoprire, conoscere ed amare la piccola in arrivo, una grandissima sensibilità e soprattutto un enorme ottimismo, allegria e positività contagiosi che è riuscito a trasmettere perfettamente con le sue parole.
Di più non posso svelare, per non rovinare la sorpresa, ma vi assicuro che leggendo questo libro sarete coinvolti appieno, verrete trasportati per qualche ora nella vita della famiglia Marangoni, nello sguardo pieno d’amore dei suoi componenti, nella delicatezza dei temi, nella positività ed ottimismo con cui vengono accolti, la naturalezza con la quale ne parlano forse vi stupirà e soprattutto potrete percepire quel sorriso luminoso e caldo di qualcuno che piano piano, con semplicità e complicità, conquisterà a poco a poco tutti quelli che incontrerà. ;-)
Mi sono rimaste molto impresse alcune frasi che ho trovato nel libro, quindi, oltre a consigliare vivamente a tutti la lettura di “Anna che sorride alla pioggia”, ho pensato di condividerle con voi proprio per darvi il giusto sprint in più e convincervi ulteriormente a prendere in mano questo libro così colorato e positivo (la copertina ed il titolo rappresentano appieno, a parer mio, lo spirito di questa famiglia 😉 ), leggerlo tutto d’un fiato e rifletterci su.
«Avevo appena provato sulla mia pelle che condividere le proprie paure e la propria fragilità con gli altri è in assoluto una delle armi più potenti che abbiamo.»
«È buffo perché se ci dicono «sei unico» ci sentiamo lusingati, mentre se ci dicono «sei diverso» ci sentiamo offesi, ma è lo stesso identico concetto. C’è proprio bisogno di promuovere la parola «diversità» alla bellezza e alla positività che merita.»
«C’è anche una buona dose di paura, ma lo siamo davvero (felici)… e poi abbiamo fatto festa ad Anna, non alla sindrome di Down!» Quando Daniela dà queste risposte la sposerei.»
«Quando le parole non bastavano, il segno massimo di protesta di Anna era togliersi un calzino. Non entrambi, ma solo uno, e lanciarlo il più lontano possibile accompagnando la parabola con uno sguardo, per poi restituire un sorriso di soddisfazione che più o meno significava: «Hai visto?»
«Pensai che la diversità è davvero un allenamento, mentre la parità di diritti è una conquista.»
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