Titolo: Il Drago Verde
Autore: Scarlett Thomas
Editore: Newton Compton Editori
Data di uscita: 21 Settembre 2017
Genere: Fantasy | Ragazzi
Pagine: 352
Volume della serie: Worldquake vol.1
Effie Truelove è un’alunna dell’Accademia Tusitala per Ragazzi Dotati, Problematici e Bizzarri, un edificio strano e misterioso dove imperversa un’insegnante così terribile che fa venire gli incubi ai suoi studenti. Effie crede nella magia, proprio come suo nonno Griffin, che però non vuole parlarne né insegnarle nulla. Un giorno il nonno tanto amato è vittima di un’aggressione e finisce in condizioni critiche all’ospedale. Così incarica la nipote di prendersi cura della sua biblioteca. Ma un oscuro collezionista di libri antichi le ostacola la strada appropriandosi di tutti quei volumi, tranne uno. Quando Effie apre quel libro misterioso viene catapultata in un altro mondo, affascinante e al tempo stesso pericoloso. Qui si troverà ad affrontare la Diberi, un’organizzazione segreta che pianifica di distruggere l’intera umanità. Per Effie è impossibile farcela da sola e dovrà chiedere aiuto a degli amici molto speciali…
Scarlett Thomas è nata a Londra nel 1972. Insegna scrittura creativa presso la University of Kent. Nel 2001 l’«Independent on Sunday» l’ha segnalata tra i venti migliori giovani scrittori inglesi. È stata candidata al premio Orange e al South African Boeke Prize e i suoi libri sono stati tradotti in più di venti lingue. La Newton Compton ha pubblicato numerosi bestseller, tutti accolti con grande favore dal pubblico e dalla critica, tra cui Il gatto dell’altro mondo, il terzo capitolo della trilogia per ragazzi iniziata con Il drago verde e Il potere del drago, e Oligarchia.
Avete mai pensato di iniziare a leggere un libro che, per titolo o per copertina, vi ispira molta fiducia: subito vi buttate a capofitto nella lettura e via via che lo leggete vi trovate catapultati sempre di più dentro la storia capitolo dopo capitolo, come se fosse una sorta di scatola cinese?
Beh ecco, questo è ciò che è successo a me con “Il Drago Verde”.
Qualora abbiate letto la trama, e qualora questa vi abbia incuriositi, sappiate che questa ha a malapena scalfito la superficie della storia e per capire davvero di cosa sto parlando vi dovete assolutamente immergere nella lettura di questo libro!! 😉
Ma partiamo dall’inizio: la storia comincia in un’aula dell’Accademia Tusitala per Ragazzi “Dotati, Problematici e Bizzarri”, in una classe del primo anno, dove tanti allievi undicenni sono in assoluto silenzio mentre la spaventosa insegnante Beathag Hide sta facendo l’appello con la sua voce talmente acida e perfida da far raggelare il sangue!
Anche il suo aspetto non è da meno, infatti è alta e magrissima, con dita luuunghe ed affusolate simili a ramoscelli, i capelli (neri come un buco nero) rigorosamente legati in un tiratissimo chignon, abiti alquanto aderenti (giusto per sottolineare la sua linea allungata), nonché con una voce che faceva piangere i bambini più fragili e soprattutto una palese propensione per le ogni sorta di storia che implicasse morti violente e premature.
Come se non bastasse, Beathag Hide era l’insegnante supplente di Inglese avanzato del primo anno, pertanto, come in ogni scuola accade, l’insegnante che insegna la lingua madre della tal nazione ha non solo un gran numero di ore di lezione nella tal classe, ma allo stesso tempo detiene un certo potere nelle sue mani… ed in questo caso ogni singolo respiro dei suoi studenti!!
Ora voglio sapere chi desidererebbe trovarsi una persona simile per insegnante, specialmente se in età da prima media!!
È per questo che anche solo all’appello, ognuno cerchi di non commettere il minimo errore, cercando di nascondersi il più possibile dietro il compagno seduto di fronte o facendosi piccoli piccoli sulla loro sedia.
Raven Wilde, figlia della famosa scrittrice Laurel Wilde, sta cercando di praticare l’incantesimo dell’invisibilità (anche se con scarsi risultati) per non farsi vedere dall’insegnante, Alexa Bottle (detta Lexy) figlia di un famoso insegnante di yoga, cerca di tenere a freno i nervi rilassandosi a furia di inspirare ed espirare, Wolf Reed, il miglior giocatore di rugby della scuola, sebbene non abbia paura di niente preferirebbe trovarsi ovunque piuttosto che al cospetto della sua insegnante, e Maximilian Underwood, figlio dell’infermiera Odile, nonostante sia un assai timido ragazzino paffutello e con gli occhiali, ma decisamente pignolo e molto studioso, non può fare a meno di prendere un bel respiro avvalendosi di tutto il coraggio che riesce a raccimolare in quel momento pur di dire ad alta voce all’insegnate che Euphemia Sixten Bookend Truelove (detta Effie) è assente da scuola per un degno motivo.
Questo suo “atto di coraggio” non fa che alimentare la perfidia della sua insegnante, che fa ripetere ad alta voce a tutta la classe il suo motto:
oltre alla sua massima più nota:
appioppandogli una punizione per il suo ardire.
Ma se Effie non è a scuola è perché il suo caro nonno materno Griffin Truelove si trova in ospedale dopo un grave ed assai misterioso incidente, e sebbene la piccola non possa dire di conoscere alla perfezione il nonno, è il parente al quale lei sia più legata, dopo che ben 6 anni prima a causa del terribile TerraMoto la sua mamma Aurelia Truelove (figlia di Griffin) non è più tornata a casa.
Da quel momento la piccola Effie ha iniziato a passare pomeriggi interi a casa del nonno, forse per sentirsi più vicina alla mamma che le manca immensamente, decisa a conoscere un po’ meglio lo schivo nonno, il quale sembra nascondere dei segreti.
Ed Effie, anno dopo anno, ha cercato di capire il perché sua mamma credesse nella magia (come il nonno Griffin) mentre il papà Orwell Bookend non solo non ci creda affatto, ma abbia addirittura iniziato quasi a detestare il suocero, proibendogli in ogni modo di “mettere strane idee in testa” alla nipotina!
Che sia colpa di Cait Ramson-Bookend, la matrigna di Effie, che Orwell abbia cambiato così atteggiamento, distaccandosi quasi dalla figlia?
E cosa sono la Diberi e la Gilda di cui ogni tanto il nonno ha accennato ad Effie?
Perché tiene con così tanta cura a tutti i suoi libri tanto da tenere la sala della sua biblioteca personale chiusa a chiave?
E come mai il nonno passa ore ed ore delle sue giornate chino sui libri a fare traduzioni su traduzioni da lingue strane come il Rusiano e l’Antico Inglese Bastardo?
Ma soprattutto chi sono il temibile ed oscuro Leonard Levar ed il ancor più misterioso Pelham Longfellow?
E come mai nonostante tutto sia così strano ed inspiegabile, la piccola Effie si ritrovi in bilico tra due scelte difficili: seguire il padre che non crede per nulla nella magia (ma anzi pare assai spaventato dal fatto che qualcuno ne parli alla figlia) ed il nonno che, quasi in fin di vita cerca di dirle qualcosa di importante in quella stanza d’ospedale?
E soprattutto tutti questi piccoli compagni di classe che si conoscono da così poco tempo che ruolo avranno nella vicenda?
I legami più impensabili si ritroveranno ad essere fondamentali ed inimmaginabili?
Dietro anche la più piccola ed innocente richiesta si può nascondere un potere enorme, e positivo:
Tra innumerevoli misteri da svelare, qualità innate e nascoste più potenti di quel che si possa immaginare, due mondi apparentemente coesistenti sebbene in contrasto, per non parlare dell’immensa importanza che gioca il ruolo dei libri in questa storia, il primo volume della serie “Worldquake” è riuscito ad alimentare in me una fervida immaginazione ed una magnetica curiosità, tanto che ho letteralmente divorato questo libro… ed ora attendo con ansia di poterne presto leggere il seguente, anzi i seguenti!!!
Lo stile narrativo decisamente scorrevole ed accattivante, i capitoli che ti coinvolgono sempre di più nella lettura quasi come la struttura di una matriosca, i personaggi principali che ti suscitano tenerezza e ti fanno tifare spudoratamente per loro, sono solo alcuni dei dettagli che caratterizzano questo libro intenso ed emozionante, un libro che non si può lasciare da parte, ma che si deve assolutamente prendere dallo scaffale e leggere con enorme interesse.
Se non si fosse ancora capito, questo libro mi ha davvero convinta appieno e lo consiglio vivissimamente!!
E non fermatevi alle apparenze: non è un libro per bambini, non è un libro di pura fantasia (cioè certo la gran parte dei libri sono inventati, ma questa storia tranquilli che non è puramente campata per aria!), non è solo un libro fantasy perché è ricchissimo di avventura, di amore per i libri, di sentimenti forti quali la lealtà e l’amicizia, di ricerca e riscoperta delle qualità personali anche quando sono nascoste, e di un’evoluzione dei paesaggi, delle scene ed in particolare dei protagonisti! 😉
Beh ecco, questo è ciò che è successo a me con “Il Drago Verde”.
Qualora abbiate letto la trama, e qualora questa vi abbia incuriositi, sappiate che questa ha a malapena scalfito la superficie della storia e per capire davvero di cosa sto parlando vi dovete assolutamente immergere nella lettura di questo libro!! 😉
Ma partiamo dall’inizio: la storia comincia in un’aula dell’Accademia Tusitala per Ragazzi “Dotati, Problematici e Bizzarri”, in una classe del primo anno, dove tanti allievi undicenni sono in assoluto silenzio mentre la spaventosa insegnante Beathag Hide sta facendo l’appello con la sua voce talmente acida e perfida da far raggelare il sangue!
Anche il suo aspetto non è da meno, infatti è alta e magrissima, con dita luuunghe ed affusolate simili a ramoscelli, i capelli (neri come un buco nero) rigorosamente legati in un tiratissimo chignon, abiti alquanto aderenti (giusto per sottolineare la sua linea allungata), nonché con una voce che faceva piangere i bambini più fragili e soprattutto una palese propensione per le ogni sorta di storia che implicasse morti violente e premature.
Come se non bastasse, Beathag Hide era l’insegnante supplente di Inglese avanzato del primo anno, pertanto, come in ogni scuola accade, l’insegnante che insegna la lingua madre della tal nazione ha non solo un gran numero di ore di lezione nella tal classe, ma allo stesso tempo detiene un certo potere nelle sue mani… ed in questo caso ogni singolo respiro dei suoi studenti!!
Ora voglio sapere chi desidererebbe trovarsi una persona simile per insegnante, specialmente se in età da prima media!!
È per questo che anche solo all’appello, ognuno cerchi di non commettere il minimo errore, cercando di nascondersi il più possibile dietro il compagno seduto di fronte o facendosi piccoli piccoli sulla loro sedia.
Raven Wilde, figlia della famosa scrittrice Laurel Wilde, sta cercando di praticare l’incantesimo dell’invisibilità (anche se con scarsi risultati) per non farsi vedere dall’insegnante, Alexa Bottle (detta Lexy) figlia di un famoso insegnante di yoga, cerca di tenere a freno i nervi rilassandosi a furia di inspirare ed espirare, Wolf Reed, il miglior giocatore di rugby della scuola, sebbene non abbia paura di niente preferirebbe trovarsi ovunque piuttosto che al cospetto della sua insegnante, e Maximilian Underwood, figlio dell’infermiera Odile, nonostante sia un assai timido ragazzino paffutello e con gli occhiali, ma decisamente pignolo e molto studioso, non può fare a meno di prendere un bel respiro avvalendosi di tutto il coraggio che riesce a raccimolare in quel momento pur di dire ad alta voce all’insegnate che Euphemia Sixten Bookend Truelove (detta Effie) è assente da scuola per un degno motivo.
Questo suo “atto di coraggio” non fa che alimentare la perfidia della sua insegnante, che fa ripetere ad alta voce a tutta la classe il suo motto:
“Qualsiasi problema ci affligga noi lavoriamo in silenzio e non inventiamo scuse!!”
oltre alla sua massima più nota:
“Niente è peggio di un fallimento!!”
appioppandogli una punizione per il suo ardire.
Ma se Effie non è a scuola è perché il suo caro nonno materno Griffin Truelove si trova in ospedale dopo un grave ed assai misterioso incidente, e sebbene la piccola non possa dire di conoscere alla perfezione il nonno, è il parente al quale lei sia più legata, dopo che ben 6 anni prima a causa del terribile TerraMoto la sua mamma Aurelia Truelove (figlia di Griffin) non è più tornata a casa.
Da quel momento la piccola Effie ha iniziato a passare pomeriggi interi a casa del nonno, forse per sentirsi più vicina alla mamma che le manca immensamente, decisa a conoscere un po’ meglio lo schivo nonno, il quale sembra nascondere dei segreti.
Ed Effie, anno dopo anno, ha cercato di capire il perché sua mamma credesse nella magia (come il nonno Griffin) mentre il papà Orwell Bookend non solo non ci creda affatto, ma abbia addirittura iniziato quasi a detestare il suocero, proibendogli in ogni modo di “mettere strane idee in testa” alla nipotina!
Che sia colpa di Cait Ramson-Bookend, la matrigna di Effie, che Orwell abbia cambiato così atteggiamento, distaccandosi quasi dalla figlia?
E cosa sono la Diberi e la Gilda di cui ogni tanto il nonno ha accennato ad Effie?
Perché tiene con così tanta cura a tutti i suoi libri tanto da tenere la sala della sua biblioteca personale chiusa a chiave?
E come mai il nonno passa ore ed ore delle sue giornate chino sui libri a fare traduzioni su traduzioni da lingue strane come il Rusiano e l’Antico Inglese Bastardo?
Ma soprattutto chi sono il temibile ed oscuro Leonard Levar ed il ancor più misterioso Pelham Longfellow?
E come mai nonostante tutto sia così strano ed inspiegabile, la piccola Effie si ritrovi in bilico tra due scelte difficili: seguire il padre che non crede per nulla nella magia (ma anzi pare assai spaventato dal fatto che qualcuno ne parli alla figlia) ed il nonno che, quasi in fin di vita cerca di dirle qualcosa di importante in quella stanza d’ospedale?
E soprattutto tutti questi piccoli compagni di classe che si conoscono da così poco tempo che ruolo avranno nella vicenda?
I legami più impensabili si ritroveranno ad essere fondamentali ed inimmaginabili?
“E così si misero a correre sotto la pioggia, una ragazzina dai capelli lunghi e la mantella verde bottiglia, seguita da un ragazzino paffutello e leggermente sovrappeso. Nessuno dei due sospettava minimamente che i loro destini fossero ormai uniti per sempre.”
Dietro anche la più piccola ed innocente richiesta si può nascondere un potere enorme, e positivo:
“L’incantesimo dell’amicizia era molto più importante. E avrebbe funzionato.”
Tra innumerevoli misteri da svelare, qualità innate e nascoste più potenti di quel che si possa immaginare, due mondi apparentemente coesistenti sebbene in contrasto, per non parlare dell’immensa importanza che gioca il ruolo dei libri in questa storia, il primo volume della serie “Worldquake” è riuscito ad alimentare in me una fervida immaginazione ed una magnetica curiosità, tanto che ho letteralmente divorato questo libro… ed ora attendo con ansia di poterne presto leggere il seguente, anzi i seguenti!!!
Lo stile narrativo decisamente scorrevole ed accattivante, i capitoli che ti coinvolgono sempre di più nella lettura quasi come la struttura di una matriosca, i personaggi principali che ti suscitano tenerezza e ti fanno tifare spudoratamente per loro, sono solo alcuni dei dettagli che caratterizzano questo libro intenso ed emozionante, un libro che non si può lasciare da parte, ma che si deve assolutamente prendere dallo scaffale e leggere con enorme interesse.
Se non si fosse ancora capito, questo libro mi ha davvero convinta appieno e lo consiglio vivissimamente!!
E non fermatevi alle apparenze: non è un libro per bambini, non è un libro di pura fantasia (cioè certo la gran parte dei libri sono inventati, ma questa storia tranquilli che non è puramente campata per aria!), non è solo un libro fantasy perché è ricchissimo di avventura, di amore per i libri, di sentimenti forti quali la lealtà e l’amicizia, di ricerca e riscoperta delle qualità personali anche quando sono nascoste, e di un’evoluzione dei paesaggi, delle scene ed in particolare dei protagonisti! 😉
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