giovedì 24 luglio 2025

Recensione “IL BACIO DELLA VITA” di Eva Carter – Mondadori


Titolo: Il bacio della vita
[Titolo originale: How To Save A Life]
Autrice: Eva Carter
Editore: Mondadori
Data di uscita: 6 Luglio 2021
Genere: Romance | Romanzo di Formazione | Primo Soccorso | New Adult | Spicy
Pagine: 472
Volume: autoconclusivo


Il bacio della vita di Eva Carter, pubblicato nella versione italiana da Mondadori, è la storia stravolgente di tre ragazzi diciassettenni ai quali la vita cambierà completamente nella notte di Capodanno a causa di un improvviso infarto.


- La mia Recensione -


31 Dicembre 1999, mancano pochi minuti alla mezzanotte e a Brighton (cittadina costiera a sud di Londra) un gruppetto di diciassettenni sta trascorrendo gli ultimi istanti del millennio fra una partita di calcio e chiacchiere, in attesa dei fuochi d’artificio.
Tra questi, ci sono anche Kerry Smith, Joel Greenaway e Tim Palmer. I tre si conoscono relativamente fin dalle elementari, ma è proprio in quegli ultimi momenti di quell’anno che per loro tutto cambierà in modo inaspettato!!

Kerry è una ragazza molto timida e un po’ goffa, dai grandi occhi grigio-azzurri, e fin da quando aveva 7 anni ha una cotta per Joel, il ragazzino più desiderato e acclamato della scuola nonché eccellente promessa del calcio giovanile.
Joel è un calciatore talmente bravo da puntare tutta la sua vita su quell’obiettivo: non beve non fuma, mangia in modo sano, fa un sacco di allenamenti… eppure, mentre si appresta a tirare un goal nella fredda notte di capodanno, all’improvviso si accascia a terra, così senza un motivo. I suoi compagni di gioco non ci fanno molto caso, o pensano che sia uno scherzo…
…però è Kerry che istintivamente sente cosa sia successo e corre immediatamente in suo soccorso! Fa la volontaria di primo soccorso e da sempre sogna di diventare medico, eppure, nonostante tutta la preparazione, trovarsi così di punto in bianco un suo coetaneo accasciato a terra che non respira è un grande shock, soprattutto perché è molto coinvolta emotivamente!

La paura è tanta, ma sa benissimo che non ci sia assolutamente un attimo da perdere, e inizia immediatamente le procedure per la rianimazione cardiopolmonare, chiedendo la collaborazione degli altri, che sembrano completamente congelati dal panico, soprattutto Tim, il quale come lei segue il corso di primo soccorso e che, nonostante decanti il desiderio di diventare medico come Kerry, in quel momento è completamente bloccato dal terrore!

Kerry è piccolina di statura e ci vuole moltissima forza per fare le pressioni sulla cassa toracica in modo che il sangue continui a pompare al cuore, e sono proprio queste compressioni che, per diciotto lunghissimi minuti, la sfiancano fisicamente ed emotivamente, prima dell’arrivo dell’ambulanza. Kerry non vuole assolutamente che Joel muoia, e quei minuti interminabili in cui lui non respira sono puro panico… solo quando le sirene dell’ambulanza sono vicine e Kerry sta per crollare, arriva in suo soccorso Tim, che fa un paio di compressioni e si prende il merito del salvataggio da parte dei paramedici, ignari dell’accaduto.
Kerry è totalmente senza forze per replicare, ma capisce bene quanto il comportamento di Tim sia stato scorretto…

Questo è l’inizio del romanzo, il momento di svolta, lo sliding doors che cambierà per sempre la vita dei tre ragazzi.
Tim si vergogna troppo per dire che lui si è bloccato dalla paura e che non ha agito…
Kerry è troppo sfinita e terrorizzata che Joel non ce la faccia a sopravvivere, nonostante tutti i suoi sforzi…
Joel viaggia in bilico tra la vita e la morte e la sua quotidianità da quel momento non sarà più la stessa: al suo risveglio scoprirà di avere un grave problema cardiaco che gli comporterà l’impianto di un pacemaker e la definitiva chiusura della sua carriera calcistica.
Joel non è nessuno senza il calcio, Tim non ha altri piani nella vita oltre al diventare dottore, e Kerry, che è sempre stata enormemente determinata nella vita, mette sempre il bene degli altri al primo posto, sacrificandosi continuamente all’estremo…

Le strade dei tre protagonisti continueranno ad intrecciarsi, le loro relazioni a complicarsi, dovranno mettere più volte in discussione le proprie scelte di vita e i loro progetti, e ripetutamente saranno messi di fronte a scelte difficili che faranno loro scoprire cosa significhi amare, perdonare, trovare il proprio posto nel molto e soprattutto affrontare “i propri mostri” e ciò che li blocca.

Narrato dal P.O.V. alternato dei tre protagonisti, questa storia si disloca nel tempo e negli anni portando avanti le loro tre vite: tre quasi maggiorenni sbattuti a forza nella vita adulta, in una marea di responsabilità, cambi di direzioni e tanto tanto caos.

La storia è molto scorrevole e l’idea dell’autrice in sé è accattivante e con valide premesse, oltre a motivazioni morali per sensibilizzare i lettori non solo sull’importanza del primo soccorso anche tra civili, ma soprattutto sul mettere in guardia chiunque, anche gli adolescenti, riguardo al fatto che possa capitare a chiunque a prescindere dall’età, e quanto sia fondamentale agire all’istante quando si verifica un arresto cardiaco.
Ho trovato questa parte molto interessante e coerente, originale e giusta nella narrazione, come anche il fatto di voler narrare la storia dai differenti punti di vista dei protagonisti, così diversi eppure così intrecciati tra loro dal destino.

Quel che ho gradito meno e che mi ha un po’ portata fuori ritmo durante la lettura, è stato proprio lo scorrere del tempo tra un capitolo e l’atro, talvolta contemporanei, altre molto ravvicinati, altri a distacco improvviso di mesi o anni, senza una reale motivazione.

Per non parlare dei caratteri e delle scelte spesso molto discutibili dei tre protagonisti, che sì si sono dovuti rimboccare le maniche e sono cambiati moltissimo durante lo scorrere del tempo, però al contempo non ce n’è nessuno dei tre che mi sia piaciuto particolarmente… Forse quello che è evoluto maggiormente in meglio è stato proprio quello che ha perso maggiormente dall’infarto: Joel.

Il bacio della vita di Eva Carter è un romanzo che attendevo da tempo di leggere e sul quale avevo molte buone aspettative… che in parte sono state deluse da questi due aspetti citati poc’anzi.
Poi la storia è molto intensa e anche spesso inaspettata (da tutti i punti di vista), però per quanto sia stata scorrevole e sciolta, mi ha lasciata con un po’ di amaro in bocca, e mi aspettavo un finale differente…

Non è un brutto libro, sia chiaro! Ma è un libro che non rileggerei… Ciononostante, sono curiosa di leggere altri libri dell’autrice, qualora ne scriverà in futuro.

E voi che ne pensate? L'avete letto? Fatemi sapere nei commenti!



Eva Carter ha lavorato come giornalista alla BBC prima di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. Per questo romanzo ha tratto ispirazione dalla sua esperienza personale e dai racconti della madre infermiera. Vive a Brighton, nel Sud dell’Inghilterra, ama guardare “Grey’s Anatomy” in TV, passeggiare con il suo cane e correre molto lentamente sulla spiaggia.

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