giovedì 14 settembre 2017

"REGALAMI UNA STELLA" di Katie Khan - Newton Compton Editori


Titolo: Regalami una stella
[Titolo originale: Hold Back The Stars]
Autore: Katie Khan
Editore: Newton Compton Editori
Data di uscita: 31 Agosto 2017
Genere: Sci-fi | Young Adult
Pagine: 267
Volume: autoconclusivo

Allontanatisi dalla loro astronave e ormai fluttuanti nello spazio, Carys e Max si rendono conto che non riusciranno più a raggiungerla. Con sé non hanno niente che possa salvarli. Hanno solo novanta minuti d'aria a disposizione. Carys e Max non avrebbero mai dovuto innamorarsi. Le regole del mondo da cui provengono non lo permettono. Eppure, quando ha incontrato Carys, Max ha sovvertito quelle regole. Pur sapendo che sarebbe stato impossibile rimanere insieme per tanto tempo. Che amarsi realmente non sarebbe stato loro concesso. Ora, alla deriva e senza più niente che li trattenga se non il reciproco contatto, non possono fare altro che ricordare. E allora, mentre i minuti scorrono inesorabili, nei loro pensieri rivive ogni istante della loro indimenticabile storia d'amore...


Katie Khan Vive a Londra, dove lavora nel settore marketing della Paramount. Ha frequentato il prestigioso corso di scrittura della Faber Academy e ama le storie d’amore a sfondo epico, sia nei romanzi che al cinema. Regalami una stella è il suo primo romanzo, tradotto in 21 Paesi.
Per saperne di più su di lei: katiekhan.com o @Katie_Khan su Twitter e Instagram.

Buongiorno lettori,
in questa mia ultima recensione dell'estate (e allo stesso tempo la prima del mese di Settembre) ho deciso di parlarvi di un libro assolutamente freschissimo di stampa. Una storia dolce e toccante allo stesso tempo racchiusa in un libro che mi ha catturata fin dalla copertina e che mi ha coinvolta nella lettura per la sua enorme originalità, per lo stile e gli argomenti trattati e, soprattutto, perché lo trovo unico nel suo genere!! 😊





Maximilian Fox (26 anni) e Carys (sì sì avete letto bene, lei si chiama così perché il suo nome ha origini Gaeliche) di poco più giovane di lui, sono due giovanissimi astronauti (almeno così si possono chiamare quelli che indossano le tute argentate tipiche degli astronauti e che si trovano a fluttuare senza gravità terrestre) che stanno vagando nello spazio, cercando disperatamente qualunque soluzione fattibile sia in loro possesso per ritornare sulla loro navicella, il Laerte.
Non è chiaro come siano arrivati fin lì, persi nel buio del vastissimo Universo, da soli, in mezzo a quel silenzio quasi assordante che li circonda… però, per fortuna, sono insieme…
Infatti nessuno dell’ASVE (Agenzia Spaziale dei Voivodati Europei) si trova sulla navicella e a quanto pare il loro unico contatto è il flex collegato al polso destro con il quale possono scrivere all’intelligenza artificiale Osric, il quale purtroppo non è in grado di dare loro un supporto emotivo, ma soltanto automatico… come ad esempio indicare loro che i loro serbatoi di ossigeno posizionati negli zaini che indossano sono danneggiati, e pertanto gli rimangono solo 90 minuti di ossigeno a disposizione…

È così che facciamo conoscenza dei due protagonisti del libro: lei con la sua treccia di capelli fulvi ed una margherita dietro l’orecchio, lui dai capelli scuri e mossi, che cerca in tutti i modi di calmare Carys, anche a costo di fare battute

«Ci restano solo novanta minuti d’aria». Alla fine le sfugge un gemito, un breve sfogo che soffoca la sua parlantina rassicurante, la sua aria tranquilla, perché è così che lui reagisce al pericolo. Si stacca dal confronto, dallo stress, dalla sua travolgente emotività. Presto farà una battuta.
«Beh», dice infatti Max, «non so tu, ma io lascherò su "MindShare" una recensione molto negativa su questo viaggio spaziale».
«Stai zitto Max», dice lei, anche se lui, come previsto è riuscito a calmarla.
«Non è il momento per il tuo pessimo senso dell’umorismo».
«Lo so».
È tipico suo scherzare nei momenti peggiori: durante l’addestramento per astronauti, ai funerali, la prima volta che si sono incontrati.

Ma è soprattutto grazie ai loro ricordi dei tre mesi passati da quando si sono conosciuti che riusciamo a capire meglio il mondo in cui vivono, come trascorrono le loro vite e soprattutto il perché dei loro comportamenti. Infatti l’epoca in cui vivono è ambientata nel futuro rispetto a noi, un futuro dove tutto è incentrato sull’utopia, dove ogni parte del mondo come la conosciamo noi è stravolta ed impensabile, dove anche la più semplice cosa come andare al supermercato per acquistare cibo fresco può essere ritenuta ormai un’abitudine praticamente in disuso dalla maggior parte delle persone, dove i confini degli stati come li conosciamo noi non esistono più e dove il luogo migliore e più sicuro è Europia.

Max e Carys infatti è da lì che provengono… o meglio è quella zona della Terra dove continuano a girare, come è di regola per la Rotazione, che prevede che tutti gli individui di Europia si spostino ogni tre anni in giro per il mondo, a seconda di dove ci sia più bisogno di loro e soprattutto a seconda di come siano stati estratti! Il flusso di persone fa sì che ognuno viaggi individualmente, impari quante più lingue possibile e che si debba adattare ad ogni sorta di luogo, clima, usi e soprattutto che debba sviluppare un’elevata abilità a socializzare, seppur secondo le regole.
Infatti ogni individuo è dotato di un chip che viene monitorato su ogni singolo aspetto della loro vita, ogni contatto umano viene controllato e deve sottostare ad un’innumerevole serie di regole, tra cui forse la più rigida sia la “Procedura delle Coppie”: la socializzazione è incentivata in ogni luogo, ma a nessuno è permesso di legarsi sentimentalmente e completamente a qualcuno al di sotto dei 35 anni.
Nessuno può sottrarsi alla regola della Rotazione, né tantomeno può sgarrare alla regola delle Coppie.

Però come presto impareremo a scoprire pagina dopo pagina, i nostri due protagonisti sono tutt’altro che banali: non seguono la massa di una generazione insensibile e asettica, si pongono un sacco di domande e utilizzano molto la loro intelligenza per collocarsi in modo chiaro nella loro vita, a differenza dei loro coetanei ai quali pare che non importi nulla che non sia la plastica vita sempre uguale a prescindere da quale degli innumerevoli Voivodati stiano abitando in quel momento.

L’intera struttura era rivestita di vetro rinforzato, l’opposto della tipica architettura del Voivodato, presumibilmente allo scopo di proteggerla per i posteri. Inscritto nel portico triangolare, che risaliva all’Unione europea dell’anno 200, c’era il motto ufficiale di Europia. «Uniti nella diversità», borbottò Max. «Su andiamo. Diamo loro un po’ di diversità su cui discutere».

Ma, come si sa, non sempre si può fare solo ciò che gli altri si aspettano da noi, ed ognuno ha un mondo dentro di sé, delle idee che coltiva con passione e che fanno di lui un individuo speciale. Carys e Max infatti, un po’ per caso, iniziano a conoscersi meglio e si rendono conto di quando siano diversi l’un l’altro e allo stesso tempo così speciali e preziosi…

«Oh. Che strano. La maggior parte delle mie esperienze sono diverse dalle tue e da quelle di chiunque altro. Non ci avevo mai pensato prima».
«È ciò che ti rende unica».
Lei aggrotta le sopracciglia. «Unica in senso buono?»
«Unicamente folle».

Pertanto se siete incuriositi da un mondo del futuro, dove le conoscenze sono altamente elevate in ogni ambito, dove le priorità cambiano e dove tutto giri attorno alla continua ricerca di perfezione e conoscenza, anche al di fuori del pianeta Terra, non potete assolutamente perdervi questo libro.

“Regalami una stella” infatti è un mix alquanto particolare di elementi: io prima di leggerlo non sapevo cosa mi sarei davvero trovata tra le mani, perché c’è un po’ di tutto: ci sono due giovani protagonisti, ci sono le difficoltà di un mondo che li circonda e li condiziona a prescindere dalla loro volontà, c’è un mistero da scoprire e soprattutto c’è il ritmico ed incalzante scorrere del tempo, che inesorabilmente li assale… perché quel conteggio alla rovescia di ossigeno rimasto non si può dimenticare, e vi assicuro che non è una presenza inquietante solo per Max e Carys, ma lo è anche per i lettori!!

Non voglio fare spoiler, perché è strettamente necessario che un libro venga letto con tutto lo stupore che si prova assaporando pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, perciò quello che vi consiglio spassionatamente quando leggerete “Regalami una stella” è di non arrendervi, di non fermavi davanti al linguaggio a volte più “tecnico” e specifico di un mondo ipotetico e futuro incentrato nella tecnologia avanzata, di non pensare che tutto sia solo come appare, di leggere tutte e tre le parti del libro fino alla fine e di non privarvi delle emozioni anche forti che vi coinvolgeranno fino all’ultima riga!!

Davvero leggete il libro fino alla fine!!
Il libro mi ha colpita in modo particolare, e vi assicuro che non ne avevo mai letto prima uno simile.


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