sabato 15 marzo 2025

Recensione "LA CUSTODE DEI NUOVI INIZI" di Mikki Brammer - Sperling & Kupfer


Titolo: La custode dei nuovi inizi
[Titolo originale: The Collected Regrets of Clover]
Autrice: Mikki Brammer
Editore: Sperling & Kupfer
Data di uscita: 26 Marzo 2024
Genere: Narrativa contemporanea | Affrontare il lutto e la perdita
Pagine: 368
Volume: autoconclusivo


La custode dei nuovi inizi di Mikki Brammer, pubblicato dalla casa editrice Sperling & Kupfer è il primo intenso, profondo, romanzo dell'autrice, con protagonista Clover, una "doula del fine vita".
Questo romanzo è un grande insegnamento sull'arte del lasciar andare.

- La mia Recensione -


Clover Brooks ha trentasei anni, vive a NY in un piccolo appartamentino ereditato da suo nonno, è figlia unica, ma soprattutto è una ragazza molto introversa, apprezza la solitudine e l’unica compagnia di cui si circonda è quella dei suoi animali domestici (George un bulldog, Lola e Lionel due gatti soriani) e del suo unico e vero amico Leo Drake (87 anni) un vicino di casa che abita nel suo stesso condominio.

Leo è un elegante e distinto uomo dalla pelle nera, è abilissimo a cogliere tutti i pettegolezzi del circondato, è un bravissimo giocatore di majong e adora la compagnia di Clover, alla quale è affezionato come se fosse sua nipote.
Leo sa benissimo quanto la ragazza soffra della forzata solitudine dentro cui si è rinchiusa da ormai troppi anni, per questo cerca sempre di tirarle su il morale facendole delle battute divertenti, invitandola a tornei testa a testa di majong, e soprattutto cercando spesso di mettere sul suo cammino qualcuno più o meno coetaneo di Clover in modo che la ragazza riesca prima o poi a sbloccarsi dalle barriere che si è costruita attorno.

Ma c’è un motivo molto pesante per cui Clover è diventata così: la prima volta che ha visto morire qualcuno aveva solo 5 anni (il suo maestro d’asilo) e l’ha presa in modo molto inaspettato, fin troppo calma e tenendogli la mano…

Mentre nel corridoio echeggiava il pandemonio e altri insegnanti si precipitavano in classe, io mi sedetti accanto a lui e gli tenni la mano con calma mentre l’ultimo rossore scompariva dal suo viso.

Da quel momento, però, la morte ha accompagnato le giornate della bimba in modo molto intenso: neanche un anno dopo ha perso entrambi i genitori in un incidente, ed è stata spedita a casa dell’unico parente che avesse, suo nonno, che conosceva a malapena.
Potete immaginare come sia stata stravolta l’intera esistenza di una bimba così piccina, così timida e sola e al contempo tanto bisognosa di affetto!
Il nonno, ex professore universitario, ha fatto del suo meglio per infonderle tutte le sue conoscenze, per renderla una persona autonoma e responsabile, per darle l’affetto che poteva concederle nonostante la grande differenza d’età, e per confortarla durante la sua crescita.

Per chi ha sempre avuto degli amici, probabilmente è impossibile immaginare come sia possibile vivere senza. Ma in realtà è molto più facile di quanto si possa pensare. La verità è che la vita in solitudine mi ha colta alla sprovvista. […]

Non ho trascorso tutte le ore della pausa pranzo, a scuola, sotto un albero con un libro perché non mi piacevano i miei compagni. L’ho fatto perché leggere mi sembrava un’avventura straordinaria, un modo per viaggiare verso mondi nuovi, vedere la vita attraverso gli occhi di altre persone. Nella mia fantasia, ero un’intrepida esploratrice, ma i miei compagni mi consideravano una tipa strana e solitaria. E poiché loro non mi rivolgevano la parola, io facevo altrettanto con loro.

Clover è sempre stata ritenuta “quella strana” dai suoi coetanei perché silenziosa, interessata a cose “fuori dalla sua età”, ma soprattutto perché il concetto della morte è qualcosa che l’ha affascinata e incuriosita enormemente a livello accademico…

A dire il vero, il fascino che la morte esercita su di me non mi ha aiutato, […]. Ma la morte aveva plasmato la mia vita dall’età di cinque anni, e quindi volevo osservarla, decodificarla. Volevo dare un senso a una cosa che sembrava insensata.

Per questo, dopo aver passato gli anni scolastici snobbata da tutti, una volta diventata adulta, CLover ha deciso di spendere le sue energie nello studio e nella ricerca di quella tematica che l’ha segnata e condizionata così profondamente, studiando il concetto di morte in tutte le culture del mondo… fino a decidere di diventare una doula del fin di vita.

Non è di certo un lavoro consueto, eppure è qualcosa che le viene così spontaneo e per cui si sente utile, dopo aver realizzato che moltissime persone al mondo vivono gli ultimi istanti della propria vita completamente da soli.

E io mantengo sempre la parola. Accompagnare una persona morente negli ultimi giorni di vita è un privilegio, soprattutto quando sei l’unica cosa che gli è rimasta a cui aggrapparsi.

Clover custodisce inoltre con molta cura le ultime parole, confessioni e pensieri di tutte le persone che accompagna alla fine della loro vita, inserendole in tre quaderni suddivisi in Rimpianti, Consigli e Confessioni, quaderni che custodisce gelosamente e che non fa leggere a nessuno, ma che spesso sfoglia per trovarci conforto, insegnamenti e un senso a quel grande mistero che è la Vita.

Il lavoro che si è scelta la riempie di soddisfazioni emotive, però al contempo la svuota di energie e la sua empatia la porta a estraniarsi ulteriormente dalla vita altrui.
Per questo, quando si sente sola e molto svuotata, partecipa ai “death café”, incontri informali in luoghi pubblici tenuti da psicologi, dove ci si ritrova per parlare della complessità della morte.

Le piace andare lì in incognito e al contempo essere la persona che ne sa molto di più dei partecipanti. Eppure, ad uno di questi meeting, incontra Sebastian: goffo, allampanato, con gli occhiali dalla montatura dorata, una lunga sciarpa e un carattere molto insistente ed intrigato da Clover, la quale fa di tutto per toglierselo dai piedi… fino a che lui le offre un lavoro.
Sebastian infatti vuole che Clover faccia compagnia a sua nonna Claudia che sta per morire.

Questa richiesta inaspettata, mette sul cammino di Clover una donna bella, elegante, spigliata, simpatica, ex fotoreporter avventurosa che ha girato il mondo e che per molti aspetti le ricorda suo nonno.
Clover non può che accettare il compito che le viene affidato, soprattutto perché la compagnia di Claudia è davvero preziosa, rinvigorente e la porterà non solo a scoprire cosa sia il vero amore (concetto che la protagonista del romanzo non ha mai avuto modo di conoscere davvero), ma anche la porterà a scavare dentro di sé, a rivalutare le proprie priorità e a capire finalmente quanto sia importante lasciarsi andare e aprirsi alle opportunità della vita.

Ad accompagnare le giornate di Clover ci sarà anche Sylvie Anderson, un’esuberante, entusiasta, amichevole e schietta ragazza di Chicago appena trasferitasi nel palazzo di Clover, che sarà per lei un grande sprono a uscire dal proprio guscio e a mettersi veramente alla prova nella vita.

Fare la conoscenza di Claudia sarà quindi un arricchimento enorme per la protagonista di questo libro, e di fatti si inizieranno a notare i cambiamenti positivi in Clover proprio da quando inizierà a passare molto più tempo in compagnia della nonna di Sebastian.

Narrato in prima persona dalla protagonista stessa, “La custode dei nuovi inizi” è un romanzo scorrevolissimo, intenso e pieno di spunti di riflessione, che si suddivide tra capitoli al presente e capitoli che raccontano qualcosa del suo passato, aggiungendo via via dettagli che permettono di comprendere meglio come Clover sia diventata quello che è e le motivazioni che l’hanno fatta chiudere così tanto in se stessa.

Ho letteralmente adorato questo romanzo!! Mi sono rivista molto in Clover per vari aspetti, che me l’hanno resa ancora più delicata e al contempo forte e “da proteggere”.

Ho apprezzato moltissimo il ritmo della narrazione, la caratterizzazione dei personaggi e la delicatezza e il tatto con cui l’autrice Mikki Brammer ha saputo realizzare l’intera storia, dando rilevanza ad aspetti della vita umana che spesso non vengono presi in considerazione… soprattutto nei libri!

Ho scoperto questo libro per caso, eppure l’ho apprezzato a tal punto da dargli una votazione a pieni voti! Ci ho messo un po’ prima di decidermi a scriverne la recensione, perché ho sentito la necessità di dosare bene le parole, di dare un giusto peso al gran valore di quelle pagine che mi hanno catturata, intrattenuta e in qualche modo migliorata in positivo.

Adoro i libri che fanno riflettere a fondo, che ti inducono a riflettere su te stessa, a capire non solo perché il tal libro ti stia piacendo, ma anche quanto di questo tu possa poi portare con te nella tua quotidianità.
Ed è proprio successo così con “La custode dei nuovi inizi”, un libro che mi sento di consigliare davvero a chiunque!! Concludo queste mie parole con un’altra preziosa e commovente citazione del libro:

«Ti ho visto passare la vita a cercare di aiutare le persone a fare una bella morte, quella che non hai potuto dare a tuo nonno.» Anche in quel momento i suoi occhi scuri riuscivano a scintillare. «Ma il segreto di una bella morte è aver vissuto una bella vita. Mettere in gioco il proprio cuore. Lasciare che te lo spezzino. Rischiare. Fare errori.» I suoi respiri stavano diventando troppo affannosi per permettergli di parlare. «Promettimi, bambina» sussurrò, «che ti concederai di vivere.»

P.S.= non posso svelarvi troppo, ma fidatevi se vi dico che Hugo Beaufort avrà un ruolo chiave nella storia… anzi, un doppio ruolo chiave!! 💖

Buona lettura!!! 😊






Mikki Brammer è una giornalista australiana che vive a New York. Scrive di design, architettura e arte per Architectural Digest e ELLE Decor.
La custode dei nuovi inizi è il suo romanzo d'esordio di successo.

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