Titolo: Mi arrivi come da un sogno
Autore: Diego Galdino
Editore: Sperling & Kupfer
Data di uscita: 23 Giugno 2015
Genere: Narrativa Contemporanea | Romance
Pagine: 288
Volume: autoconclusivo
Sotto il sole della Sicilia, sulle spiagge dell'incantevole cittadina di Siculiana, si ripete ogni estate uno spettacolo meraviglioso. Centinaia di tartarughine rompono il guscio e vengono alla luce, pronte a tuffarsi in mare tutte insieme, come un'onda in senso contrario.
Da quand'è nata, Lucia non si è mai persa uno 'sbarco', come lo chiama l'adorata nonna Marta. Tranne questa volta: l'hanno appena chiamata da un importante giornale romano, e il suo sogno di diventare giornalista sta per avverarsi. Tre mesi a Roma, tre mesi per prendere finalmente in mano la propria vita.
Certo, le mancheranno il rumore dei passi di papà, gli odori buoni della cucina della nonna, e la spiaggia delle tartarughine... E poi c'è Rosario, il suo fidanzato – forse, però, un po' di lontananza farà bene a entrambi.
Quel che Lucia non ha messo in conto è un affascinante imprevisto: si chiama Clark Kent (nessuna parentela), lavora nella Sezione Cultura del giornale, ed è un americano innamorato di Roma. E tra una passeggiata a Villa Borghese e un friccico di luna, tra i due ben presto nasce qualcosa di molto forte… Peccato che il destino abbia un piano tutto suo. Un piano che metterà Clark di fronte a una domanda impossibile: che succederebbe se Lucia, di punto in bianco, per un incidente stupido e assurdo, si dimenticasse del suo amore, e Clark dovesse… farla innamorare di nuovo?
Nella piccola cittadina di Siculiana, dove Lucia è tornata senza memoria dei suoi giorni romani, per stare con la sua famiglia e godersi un nuovo sbarco in mare delle tartarughine, Clark dovrà provare a riprendersi quel che il destino gli ha tolto. Sapendo che l'amore vero, semplicemente, non si può dimenticare.
Diego Galdino (classe 1971) vive a Roma e ogni mattina si alza alle cinque per aprire il suo bar in centro, dove tutti i giorni saluta i clienti con i caffè più fantasiosi della città. Con Sperling & Kupfer ha pubblicato il suo romanzo d'esordio, Il primo caffè del mattino (di cui sono stati venduti anche i diritti cinematografi ci), e Mi arrivi come da un sogno. I suoi libri sono tradotti con successo in Spagna, Germania e Polonia.
Lucia Leonardi è una giovane ragazza siciliana, originaria della località di mare Siculiana.
Lucia ha un fisico longilineo, è alta 1,75m, ha lunghi capelli castani e luminosi e due brillanti occhi color acquamarina.
Ma soprattutto Lucia ha un sogno: per quanto adori la sua terra, il mare, le tartarughe e la sua adorata nonna Marta, Lucia desidera diventare giornalista… infatti dopo aver lavorato per un periodo a “La Voce della Sicilia” le viene offerta un’opportunità imperdibile: 3 mesi in uno dei giornali più importanti della capitale “l’Eco di Roma”.
La sua più grande sponsor infatti è zia Susanna, la quale si è trasferita a Roma tanti anni prima e che appunto, conoscendo bene il direttore del giornale, gli ha parlato con gran trasporto della sua nipote giornalista, ed è per questo che, dopo aver apprezzato molto gli articoli di Lucia che il signor Franco Lanza decide di offrire alla signorina Leonardi un lavoro di ben 3 mesi di tirocinio nella sezione “cultura”.
Per seguire il suo sogno Lucia deve quindi decidere di allontanarsi da tutto ciò che conosce, dal suo porto sicuro, dagli affetti familiari… ed anche dal suo ragazzo di lunga data Rosario Mirabello (figlio di uno dei più importanti avvocati di Siculiana)… legame a cui tengono moltissimo i padri delle due famiglie, ma forse non altrettanto i due figli.
Ma che fare??
Incitata soprattutto dalla amata nonna Marta, Lucia decide finalmente di fare le valigie e di partire per la capitale, ma non può scordare il suo portafortuna: una tartarughina di legno.
La vita nella capitale diventa subito molto frenetica, a partire dai colleghi del giornale: la segretaria Franca (di nome e di fatto) è un tipetto tosto, come lo è anche il suo capo, il direttore Lanza, che ha una sorta di tic: accarezzarsi la barba immaginaria.
Tutti l’accolgono con molto entusiasmo e nonostante sia l’ultima arrivata, Lucia non si sente tale… però è altrettanto così curiosa di conoscere a chi appartenga la scrivania proprio di fronte alla sua, scrivania dove peraltro è appoggiato un cappello da cowboy.
Casualmente l’incontro non tarda ad arrivare, perché qualche giorno dopo il suo arrivo, Lucia incontra un tipo strano nel bar accanto alla sede del giornale: un tipo dalla mascella squadrata che indossa una camicia a quadri con le maniche arrotolate fino al gomito, un paio di jeans Levi’s consumati e degli stivali di cuoio… ma quello che colpisce di più di lui sono due grandi occhi azzurri dietro un paio di occhiali classici dalla montatura nera, ed un sorriso furbetto.
Lui è proprio Clark Kent (si chiama davvero così!! proprio come Superman… che sia un caso? 😜), il collega della scrivania dirimpettaia alla sua, addetto alla sezione Cultura del giornale… e sebbene all’inizio Lucia lo trovi un po’ irritante ed invadente, piano piano inizia a conoscerlo meglio e a scoprire che dietro le apparenze si nasconde un giovane originario del Montana che però ama a tal punto la città di Roma e l’Italia da essercisi trasferito già da anni, nonché parla l’italiano molto bene, seppure il suo accento da statunitense non se ne vada.
E un po’ per necessità lavorative, un po’ per curiosità, Lucia inizia a scoprire una città incantevole grazie alla sua guida d’eccezione. E tra una piazza ed un monumento, una fontana ed un vicolo, Lucia riscopre non solo Roma, ma anche una se stessa che forse fino a prima non si era mai sentita così libera e così viva.
Il destino però è sempre in agguato, e metterà a dura prova non solo la tenacia di Lucia, ma anche la fermezza di spirito di chi la conosce bene… e Lucia sarà ben più vicina alle sue amate tartarughe, più di quanto avrebbe mai potuto immaginare.
Il romanzo, molto scorrevole e veloce, parla in modo semplice e diretto al lettore tramite frasi brevi, vocaboli semplici e ben chiari, alcune descrizioni dettagliate di luoghi, pezzi di storia e di natura, e soprattutto di emozioni.
L’autore Diego Galdino ha voluto racchiudere in questo libro (sebbene con l'introduzione di qualche flashback descrittivo atto a spiegare ulteriormente taluni dettagli della vita dei protagonisti) una storia lineare che si svolge, in ordine cronologico, nei pochi mesi estivi e che vede come due principali ambientazioni Roma e Siculiana: due posti così diversi eppure allo stesso tempo così importanti per la protagonista Lucia.
Ci sono alcuni imprevisti, fraintendimenti e contrattempi che le complicano la vita, ma nonostante il narratore sia esterno alla storia, leggendo il libro si ha la sensazione che il punto di vista di Lucia sia quello maggiormente messo in risalto per la gran parte del libro.
Sono pochi i momenti in cui l’occhio del narratore cade più su qualche altro personaggio, ma preparatevi a delle sorprese, perché qualcuno nel libro avrà ben modo di dimostrare quanto vale e quanto ci tenga davvero alla “vita che sogna di più”.
Benché io abbia trovato i personaggi e la storia interessanti ed il ritmo narrativo sia mediamente uniforme, a parer mio la prima metà di libro risulta più densa di descrizioni ed eventi, mentre il finale viene narrato in maniera più veloce e meno dettagliata…
Ora non posso svelarvi che cosa accadrà alla fine, non faccio mai spoiler volontariamente, ma qui secondo mio modesto parere, il libro è finito troppo “velocemente” rispetto all’intensità della prima abbondante metà, ed è un peccato, perché la prima parte del libro è decisamente densa in positivo. 🙂
È per questo che, nonostante il libro mi sia piaciuto, mi sarei aspettata un pochettino di più nel finale (sia per quanto riguarda qualche dettaglio inizialmente molto importante… che verso la fine è stato - magari involontariamente - dimenticato dall’autore… e sarebbe potuto essere necessario per uno sviluppo maggiore).
Solo questo non mi ha soddisfatta appieno, per il resto il libro mi è piaciuto.
Ciò nonostante, il libro nel complesso è una lettura piacevole che scorre velocemente, e pertanto la considero una lettura da consigliare, perché gradevole nel leggerla.
Lucia ha un fisico longilineo, è alta 1,75m, ha lunghi capelli castani e luminosi e due brillanti occhi color acquamarina.
Ma soprattutto Lucia ha un sogno: per quanto adori la sua terra, il mare, le tartarughe e la sua adorata nonna Marta, Lucia desidera diventare giornalista… infatti dopo aver lavorato per un periodo a “La Voce della Sicilia” le viene offerta un’opportunità imperdibile: 3 mesi in uno dei giornali più importanti della capitale “l’Eco di Roma”.
La sua più grande sponsor infatti è zia Susanna, la quale si è trasferita a Roma tanti anni prima e che appunto, conoscendo bene il direttore del giornale, gli ha parlato con gran trasporto della sua nipote giornalista, ed è per questo che, dopo aver apprezzato molto gli articoli di Lucia che il signor Franco Lanza decide di offrire alla signorina Leonardi un lavoro di ben 3 mesi di tirocinio nella sezione “cultura”.
Per seguire il suo sogno Lucia deve quindi decidere di allontanarsi da tutto ciò che conosce, dal suo porto sicuro, dagli affetti familiari… ed anche dal suo ragazzo di lunga data Rosario Mirabello (figlio di uno dei più importanti avvocati di Siculiana)… legame a cui tengono moltissimo i padri delle due famiglie, ma forse non altrettanto i due figli.
Ma che fare??
[…] ma doveva fare chiarezza sui propri desideri e i propri sogni prima che fosse troppo tardi.
Aveva ragione la nonna: «Devi scegliere, altrimenti saranno gli altri a scegliere per te.»
Incitata soprattutto dalla amata nonna Marta, Lucia decide finalmente di fare le valigie e di partire per la capitale, ma non può scordare il suo portafortuna: una tartarughina di legno.
La vita nella capitale diventa subito molto frenetica, a partire dai colleghi del giornale: la segretaria Franca (di nome e di fatto) è un tipetto tosto, come lo è anche il suo capo, il direttore Lanza, che ha una sorta di tic: accarezzarsi la barba immaginaria.
Tutti l’accolgono con molto entusiasmo e nonostante sia l’ultima arrivata, Lucia non si sente tale… però è altrettanto così curiosa di conoscere a chi appartenga la scrivania proprio di fronte alla sua, scrivania dove peraltro è appoggiato un cappello da cowboy.
Casualmente l’incontro non tarda ad arrivare, perché qualche giorno dopo il suo arrivo, Lucia incontra un tipo strano nel bar accanto alla sede del giornale: un tipo dalla mascella squadrata che indossa una camicia a quadri con le maniche arrotolate fino al gomito, un paio di jeans Levi’s consumati e degli stivali di cuoio… ma quello che colpisce di più di lui sono due grandi occhi azzurri dietro un paio di occhiali classici dalla montatura nera, ed un sorriso furbetto.
Lui è proprio Clark Kent (si chiama davvero così!! proprio come Superman… che sia un caso? 😜), il collega della scrivania dirimpettaia alla sua, addetto alla sezione Cultura del giornale… e sebbene all’inizio Lucia lo trovi un po’ irritante ed invadente, piano piano inizia a conoscerlo meglio e a scoprire che dietro le apparenze si nasconde un giovane originario del Montana che però ama a tal punto la città di Roma e l’Italia da essercisi trasferito già da anni, nonché parla l’italiano molto bene, seppure il suo accento da statunitense non se ne vada.
E un po’ per necessità lavorative, un po’ per curiosità, Lucia inizia a scoprire una città incantevole grazie alla sua guida d’eccezione. E tra una piazza ed un monumento, una fontana ed un vicolo, Lucia riscopre non solo Roma, ma anche una se stessa che forse fino a prima non si era mai sentita così libera e così viva.
Il destino però è sempre in agguato, e metterà a dura prova non solo la tenacia di Lucia, ma anche la fermezza di spirito di chi la conosce bene… e Lucia sarà ben più vicina alle sue amate tartarughe, più di quanto avrebbe mai potuto immaginare.
«Succederà fra non molto, all’inizio di Settembre. In quei giorni ogni anno Siculiana è invasa da decine di biologi, amanti delle tartarughe, attivisti di Greenpeace. Arrivano da ogni parte del mondo per godersi la scena. Alcuni sono dei veri e propri appassionati, li chiamano gli osservatori di tartarughe.»
Il romanzo, molto scorrevole e veloce, parla in modo semplice e diretto al lettore tramite frasi brevi, vocaboli semplici e ben chiari, alcune descrizioni dettagliate di luoghi, pezzi di storia e di natura, e soprattutto di emozioni.
L’autore Diego Galdino ha voluto racchiudere in questo libro (sebbene con l'introduzione di qualche flashback descrittivo atto a spiegare ulteriormente taluni dettagli della vita dei protagonisti) una storia lineare che si svolge, in ordine cronologico, nei pochi mesi estivi e che vede come due principali ambientazioni Roma e Siculiana: due posti così diversi eppure allo stesso tempo così importanti per la protagonista Lucia.
Ci sono alcuni imprevisti, fraintendimenti e contrattempi che le complicano la vita, ma nonostante il narratore sia esterno alla storia, leggendo il libro si ha la sensazione che il punto di vista di Lucia sia quello maggiormente messo in risalto per la gran parte del libro.
Sono pochi i momenti in cui l’occhio del narratore cade più su qualche altro personaggio, ma preparatevi a delle sorprese, perché qualcuno nel libro avrà ben modo di dimostrare quanto vale e quanto ci tenga davvero alla “vita che sogna di più”.
Benché io abbia trovato i personaggi e la storia interessanti ed il ritmo narrativo sia mediamente uniforme, a parer mio la prima metà di libro risulta più densa di descrizioni ed eventi, mentre il finale viene narrato in maniera più veloce e meno dettagliata…
Ora non posso svelarvi che cosa accadrà alla fine, non faccio mai spoiler volontariamente, ma qui secondo mio modesto parere, il libro è finito troppo “velocemente” rispetto all’intensità della prima abbondante metà, ed è un peccato, perché la prima parte del libro è decisamente densa in positivo. 🙂
È per questo che, nonostante il libro mi sia piaciuto, mi sarei aspettata un pochettino di più nel finale (sia per quanto riguarda qualche dettaglio inizialmente molto importante… che verso la fine è stato - magari involontariamente - dimenticato dall’autore… e sarebbe potuto essere necessario per uno sviluppo maggiore).
Solo questo non mi ha soddisfatta appieno, per il resto il libro mi è piaciuto.
Ciò nonostante, il libro nel complesso è una lettura piacevole che scorre velocemente, e pertanto la considero una lettura da consigliare, perché gradevole nel leggerla.
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