Titolo: Uno di noi sta mentendo
[Titolo originale: One of Us is Lying]
Autore: Karen M. McManus
Editore: Mondadori
Data di uscita: 2018
Genere: Thriller noir | Young Adult
Pagine: 298
Volume della serie: 1° | autoconclusivo
Cinque studenti trascorrono un’interminabile ora di punizione nella stessa aula: Bronwyn, la studentessa modello, Nate, il bello e dannato, Cooper, il campione sportivo, Addy, la reginetta del liceo, e infine Simon, l’emarginato, uno che, per vendicarsi di chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che ogni settimana rivela dettagli piccanti sulla vita privata degli studenti. Pur conoscendosi da anni, i cinque ragazzi non possono certo definirsi amici eppure qualcosa li unisce. Ognuno di loro, infatti, è profondamente diverso da come appare in pubblico. Ognuno di loro nasconde segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza.
Da quell’aula, quel giorno, solo in quattro usciranno vivi. All’improvviso e senza apparente motivo, Simon crolla a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo dei quattro ragazzi inizia a vacillare. Per poi crollare definitivamente quando la polizia scopre che proprio loro sono i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon. In men che non si dica, Bronwyn, Addy, Cooper e Nate da semplici testimoni diventano i principali indagati dell’omicidio...
Karen M. McManus è laureata in Inglese e Giornalismo. Quando non lavora e non scrive, ama viaggiare con suo figlio. Uno di noi sta mentendo è il suo primo romanzo, da mesi stabilmente ai vertici delle classifiche americane.
www.karenmcmanus.com
Twitter: twitter.com/writerkmc
www.karenmcmanus.com
Twitter: twitter.com/writerkmc
Mi sono ritrovata a leggere questo libro grazie ad un obiettivo non così semplice di una challenge di lettura annuale a cui sto partecipando… non tanto per la richiesta in sé, ma perché non mi venivano in mente titoli (che io non avessi già letto) e quindi ho seguito il consiglio graditissimo di Sonia (grazieeee 😊).
Ed ora il mio parere sul libro tra 3……… 2……… 1………
Scuola superiore di Bayview, in una cittadina non troppo grande della periferia, non lontano da Los Angeles, in California, inizio del nuovo anno scolastico.
Apparentemente per un fraintendimento, cinque studenti che non si conoscono molto e che non fanno parte della stessa cerchia di amici, si ritrovano in punizione dopo l’orario scolastico nell’aula del professor Avery. Questo professore odia la tecnologia ma, nonostante tutta la scuola sappia bene quanto lui detesti i cellulari in aula, ciascuno di questi cinque studenti è stato beccato con un cellulare nello zaino durante le sue lezioni.
Gli studenti cercano inutilmente di dissuadere il professore dicendo che quei cellulari non sono loro, che qualcuno deve averli incastrati… ma il professore non vuole sentir ragioni: dovranno ugualmente scontare la loro punizione passando l’ora a scrivere un noiosissimo tema di almeno 500 parole.
I minuti sembrano non passare… almeno fino a che uno di loro, Simon, chiede al professore di poter andare al bagno per bere, visto che la sua borraccia (che ha sempre con sè) è sparita, ma il prof. Avery non vuole sentir ragioni e dice allo studente di bere dal rubinetto in fondo all’aula, utilizzando uno dei bicchieri impilati lì accanto. Seppur con riluttanza, Simon prende un bicchiere e lo riempie d’acqua, però poi un incidente improvviso nel parcheggio della scuola fa scattare tutti alla finestra. Poco dopo Simon beve tutto d’un fiato (dicendo che l’acqua ha un sapore strano) e un istante dopo crolla a terra in preda alle convulsioni…
La prontezza di spirito degli altri quattro ragazzi, che cercano in tutti i modi una soluzione per salvare Simon, è inutile, perché ci sono troppe cose che non tornano: l’EpiPen di Simon (allergico alle arachidi) non c’è nel suo zaino, ma sono sparite anche tutte le EpiPen in infermeria e, sebbene siano stati chiamati anche gli altri insegnanti e un’ambulanza, la forte reazione allergica di Simon porta ad una fatale conclusione.
Ma cos’è davvero successo? E perché ci sono tanti elementi che non tornano?
La vittima è Simon Kelleher, 17 anni, capelli scuri, occhi azzurri, allergico alle arachidi, è sempre stato considerato un po’ strano ed emarginato e nonostante tutti conoscano la sua innegabile ricerca della popolarità, in realtà è tutt’altro che amato dagli altri studenti, soprattutto a causa di un’app di pettegolezzi scomodi da lui creata “Senti Questa” che pubblica – a mo’ di scoop e gossip – tutti i segreti degli studenti della scuola. E per quanto ogni notizia pubblicata sia enormemente sconvolgente… pare che sia vera! Nessuno conosce le fonti di Simon, ma a quanto pare è sempre riuscito a scovare i segreti dei suoi compagni di scuola senza la loro approvazione, dandoli in pasto alla gente senza il minimo ritegno né senso di colpa.
La cosa di Senti Questa era… potevi essere abbastanza sicuro che ogni parola era vera. Simon aveva creato l’app quando era in seconda, dopo aver passato le vacanze di Pasqua a seguire un costoso corso di programmazione nella Silicon Valley, e a nessuno tranne lui era consentito postarvi. Aveva informatori in tutta la scuola ed era pignolo e prudente su quello che riportava. La gente di solito negava o ignorava, ma lui non aveva mai torto.
Io non vi ero mai comparsa; sono troppo irreprensibile. C’è solo una cosa che Simon avrebbe potuto scrivere di me, ma era quasi impossibile che la scoprisse.
Ma chi sono gli altri quattro studenti? E cosa si nasconde dietro quella punizione così improbabile?
Nathaniel (Nate) Macauley, 17 anni, è considerato un delinquente: fin dalla 5^ elementare si è sempre cacciato nei guai, è un noto spacciatore, sebbene pare che non faccia uso delle sostante che vende ai clienti e, come se non bastasse, è in libertà vigilata. Capelli scuri disordinati, occhi azzurro scuro, giubbino in pelle malandato, fisico alto e slanciato fanno di lui un ragazzo affascinante della serie bello e tenebroso.
Tuttavia a causa del suo passato, Nate tende a tenere gli altri lontani, quindi nessuno lo conosce davvero...
Cooper Clay, 17 anni, è il tipico ragazzo perfetto e popolare che tutti ammirano a scuola. Mr. Perfettino è un eccellente giocatore di baseball mancino, grazie anche al suo lancio ad effetto con entrambe le mani, cosa non da poco e molto ricercata da numerosi talent scout delle squadre sportive dei college universitari. Grazie al continuo (e stressante?) supporto del padre – che lo vorrebbe ingaggiato in una delle migliori squadre di baseball che ci siano – Cooper ha imparato fin da piccolo a scrivere con la mano destra, per non affaticare troppo la sua mano d’oro per il baseball. Capelli biondo rossiccio, accento del sud che compare in modo più marcato quando si agita, Cooper ha un fratellino più piccolo Lucas (12 anni).
Trasferitisi da pochi anni, i Clay sono una famiglia normale…che però usufruisce della generosità (anche e soprattutto economica) della nonna, la quale vive con loro, conosce bene e capisce il nipote.
Adelaide (Addy) Prentiss, 17 anni, è quella che si potrebbe definire una principessina. Capelli biondi e pieni di boccoli sempre perfetti, viso grazioso a forma di cuore, gentile, educata e ragazza di uno dei migliori amici di Cooper, Jake Riordan. Jake è diventato perfetto crescendo, forse anche più bello di quanto meriterebbe Addy, la quale è completamente succube di lui da ben 3 anni (da quando si sono messi insieme). Questo modo di fare così sottomesso di Addy da sui nervi alla sorella maggiore Ashton (che già convive col fidanzato), ma non è condiviso dalla loro madre, che invece vorrebbe che Addy fosse sempre perfetta, bellissima, meravigliosa in tutto… come una vera reginetta di bellezza.
Bronwyn Rojas, 17 anni, è quella che si potrebbe definire una secchiona. Lunghi capelli scuri luminosi ma sempre legati in una lunga coda di cavallo, carina ma non appariscente, interessanti occhi grigi, abbigliamento elegante ma serio, padre di origine messicana e per questo parla spagnolo in casa. Bronwyn punta sempre al massimo dei voti per mantenere una media alta e poter così entrare in una delle migliori università, fa parte della squadra dei “mathleti” e suona benissimo il pianoforte fin da quando aveva 8 anni.
È legatissima a sua sorella minore Maeve (16 anni, molto intelligente) che per anni è stata malata di leucemia e verso la quale si sente molto protettiva… e a scuola ha solo due amiche: Katie e Yumiko.
La famiglia Rojas è una famiglia benestante che abita in una bella e grande casa nella zona più facoltosa, ma nonostante tutto Bronwyn non si è mai data delle arie per il suo standard di vita.
Nate, Cooper, Addy e Bronwyn si conoscono di vista da anni perché hanno frequentato la stessa grande scuola fin da piccoli, però non sono amici, non lo sono mai stati e non si capacitano di come sia potuto succedere un evento simile, di chi possa averli in qualche modo incastrati e perché siano capitati in punizione proprio loro quattro assieme a Simon.
Vero è però che un motivo ci deve pur essere e, per quanto apparentemente non abbiano nulla da nascondere, in realtà ciascuno di loro ha qualcosa che non vuole assolutamente che sia reso pubblico.
Sono dei normali coetanei 17enni, però di punto in bianco si ritrovano coinvolti in qualcosa di più grande di loro che li trascina in un vortice di indagini, di accuse, di misteri, ma anche di un mondo di fragilità, insicurezze e paure, di segreti piccoli e grandi di cui nessuno è a conoscenza.
Era una bugia che raccontavo perché era più facile della verità. E perché un po’ ci credevo. So cosa significa raccontarsi una bugia così tante volte da farla diventare realtà. Ma la verità viene sempre fuori. Prima o poi.
La loro vita non è più la stessa da quando quello che all’inizio poteva sembrare un improvviso (per quanto assurdo) malore, si rivela in realtà un omicidio: il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare sempre di più quando iniziano a venir pubblicati dei post anonimi su Tumblr che agitano le acque, e crolla quando vengono indicati dalla polizia come unici quattro sospettati a causa di un ultimo post di Simon mai pubblicato su “Senti Questa”…
Per questo motivo i quattro indagati non possono fare altro che iniziare ad indagare a loro volta per scoprire chi abbia voluto incastrarli e perché siano proprio loro quattro le ultime persone che hanno visto Simon vivo. Anche perché lui a quanto pare non aveva amici, a parte Janae Vargas, l’unica vera amica di Simon, una specie di punk piena di piercing, sempre con gli anfibi e una corporatura piuttosto mingherlina.
La mia mente continua a tornare a Simon.
Era una presenza costante nel nostro gruppo sin dal primo anno, ma non è mai stato uno di noi. Aveva solo un’amica vera, una specie di punk di nome Janae. Pensavo che stessero insieme, finché Simon non ha cominciato a chiedere di uscire a tutte le mie amiche. Naturalmente, nessuna di loro ha mai accettato. Anche se l’anno scorso, prima di mettersi con Cooper, Keely a una festa in cui era ubriaca fradicia si è lasciata baciare da Simon per cinque minuti in uno sgabuzzino. Le ci solo voluti secoli per toglierselo di dosso, dopo.
Quello che manca è il nesso che collega i quattro protagonisti… i quali ci parlano in prima persona, in una narrazione con punto di vista multiplo alternato (apparentemente in modo casuale) che permette al lettore non solo di capire meglio la personalità di Nate, Bronwyn, Addy e Cooper, ma soprattutto di capire quanto la storia sia intricata ben più di quanto ci si possa immaginare.
La maestria con la quale l’autrice è riuscita a realizzare questo thriller-YA è incredibile: mi ha letteralmente tenuta incollata alle pagine dall’inizio alla fine, facendomi divorare il libro in pochissimo tempo, pur gustandomelo per bene.
Insomma non saprei trovare dei difetti al libro… solo forse che avrei voluto continuare a leggerne ancora e ancora e ancora…. 😉 Proprio per questo motivo aggiungo di diritto nella mia wishlist gli altri libri dell’autrice, che non vedo di scoprire!!
“Uno di noi sta mentendo” è un libro autoconclusivo che, a parere mio, è ben strutturato sia dal punto di vista di dinamica (il ritmo incalzante del cambio di P.O.V. permette al lettore di non annoiarsi mai e di mantenere viva l’attenzione), sia dal punto di vista di descrizioni: puntigliose il giusto e molto in linea col mio modo di fare… e proprio per questo elemento in più a favore del libro!
La lettura scorrevolissima mi ha fatto amare “Uno di noi sta mentendo” fin da subito perché è stato in grado di catturare la mia attenzione, di stuzzicare la mia curiosità, di coinvolgermi nella storia di ogni personaggio e di darmi anche la possibilità di trovare un mio “preferito”. Non sempre mi succede nei libri, ma in questo caso si sono affezionata in particolar modo a Bronwyn… che neanche a farlo apposta è anche quella con cui inizia, ma anche si conclude il libro.
Non sapevo a cosa sarei andata in contro quando l’ho iniziato, ma è stato una graditissima e piacevolissima sorpresa, che mi sento di consigliare a chiunque ami le indagini, a chiunque voglia scavare a fondo e a chiunque veda negli altri non solo “persone”, ma anche esseri umani, dotati di sentimenti, di lati positivi e di possibilità di sbagliare…. Perché, ricordiamocelo, nessuno è perfetto!
Nessun commento:
Posta un commento